33.1.Chi faci mali a li monaci, san Franciscu si nni paa = Chi fa del male ai monaci (o, meglio, ai frati), san Francesco lo ripaga del male fatto.
Bisogna subito precisare che i santi non sono vendicativi, ma chi reca una grave ingiuria alle persone consacrate, commette un peccato e certamente il buon Dio, che è misericordioso ma anche giusto, non lascia impunita l’ingiuria, se colui che l’ha fatta non si pente e non ripara in qualche modo il peccato commesso. Le persone […]
32.1.Vruòcchili, gnuòcchili e priricaturi roppu Pasca nu sèrivinu chiù = Broccoli, gnocchi e predicatori dopo Pasqua non servono più.
I broccoli dopo Pasqua, in genere, non sono adatti per la cucina; gli gnocchi, una specie di pasta corta fatta in casa, sono ricchi di calorie: vanno bene nei mesi invernali, ma dopo Pasqua, considerando il lavoro che richiedono per prepararli, se ne può fare a meno; i predicatori invece servono sempre: “la fede dipende […]
31.1.Ogni cosa teni lu rifiettu suu = Ogni cosa ha il suo difetto.
Il proverbio vuole riferirsi alle persone, per affermare che ogni persona è imperfetta. Esso è importante dal punto di vista religioso: affermando che nessuno è senza difetti, ci esorta a praticare la virtù dell’umiltà e anche quella della carità. Se nessuno è senza difetti, vuol dire che anche noi abbiamo i nostri difetti e quindi […]
30.1.La porta ri lu iastimaturu l’acqua la apri e lu vientu la chiuri = La porta (di casa) del bestemmiatore l’acqua (la pioggia) la apre e il vento la chiude.
In sostanza, il proverbio afferma che la casa del bestemmiatore non è benedetta da Dio e quindi in essa non c’è pace né benessere. È noto il detto: “Chi ragiona non bestemmia e chi bestemmia non ragiona”. Infatti, se uno crede in Dio cerca di fare tutto per la sua gloria e se uno non […]
29.1.A Natali: chi bella panza! A Pasca: chi belli panni! = A Natale: che bella pancia! A Pasqua: che bei vestiti!
Credo anche ancora oggi, a Rofrano, per il s. Natale, molte famiglie conservino la tradizione di preparare diversi cibi, che sono una delizia per la “pancia”: nella vigilia (che è giorno di astinenza dalle carni) si preparano alcune pizze, con diversi ingredienti, specialmente con la verdura, cui si aggiunge qualche acino di uva appassita (pizze […]
28.1.Chi mangia carni la vigilia ri Natali o è turcu o è cani = Chi mangia carne la vigilia di Natale o è turcu o è cani.
Nei tempi passati, nelle vigilie delle grandi feste dell’anno liturgico, si praticava l’astinenza della carne e altre penitenze. Era un modo per preparar-si con più fervore a una solennità. Con le varie riforme liturgiche, tante norme sono state cambiate o, meglio, mitigate, dal punto di vista penitenziale. La Chiesa, nel prescrivere le norme che devono […]
27.1.Quanna veni maggiu cu tanti fiesti, adduvi ti truovi ddà ti riesti = Quando viene maggio con tante feste, dove ti trovi là rimani.
Si sa che il mese di maggio è dedicato alla Madonna. Una volta il mese di maggio era festeggiato con diverse pratiche religiose in onore della Madonna. Chi voleva partecipare alle varie funzioni religiose, doveva inter-rompere, per un certo tempo, i suoi lavori, specialmente quelli agricoli. In questo mese ricorrevano anche altre feste: una volta […]
26.1.Giesù Cristu castiha li soi = Gesù Cristo castiga i suoi, ossia i buoni cristiani.
È un proverbio che è proferito da chi vede soffrire persona buona. Ogni azione cattiva, comporta una pena da scontare, o in questa vita o nell’altra. A volte il Signore, per far scontare le pene dovute ai peccati, manda delle sofferenze in questa vita, in quanto le sofferenze nell’altra vita sono più grandi, ma non […]
25.1.Chi taglia pani, vai ‘mparavisu = Chi taglia pane, va in Paradiso, ossia chi pratica l’elemosina, va in Paradiso.
I poveri ci sono ancora oggi; forse ci saranno sempre. Nel Terzo Mondo, ogni giorno, milioni di persone muoiono di fame. Ogni cristiano, anzi ogni persona dovrebbe avvertire in dovere di soccorrere chi è nel bisogno. È noto il senso dell’ospitalità degli antichi popoli del Meridione; essa ancora oggi è molto sentita. Anche a Rofrano […]
24.1.Quanna ti scumpiri, Diu pruviri = Quando ti scoraggi, Dio prov-vede.
Il proverbio, formulato in modo laconico, potrebbe essere interpretato in modo sbagliato. Il senso è questo: quando sei tentato di scoraggiarti di fronte alle difficoltà e ti rivolgi a Dio, affinché ti aiuti, Egli, in qualche modo, ti aiuterà. Tutti incontrano difficoltà nella vita, anche le persone buone e i santi; anzi soprattutto questi ultimi, […]