Il proverbio vuole riferirsi alle persone, per affermare che ogni persona è imperfetta. Esso è importante dal punto di vista religioso: affermando che nessuno è senza difetti, ci esorta a praticare la virtù dell’umiltà e anche quella della carità. Se nessuno è senza difetti, vuol dire che anche noi abbiamo i nostri difetti e quindi non bisogna considerarsi superiori agli altri, almeno dal punto di vista morale, e perciò bisogna essere comprensibili verso gli altri. C’è un “difetto”che ci accompagna per tutta la vita e che, secondo s. Francesco di Sales, muore tre ore dopo la morte naturale: l’amor proprio. È proprio questo vizio capitale che ci ostacola nella prati-ca dell’umiltà e ci rende poco comprensibili verso i difetti altrui. La sapienza popolare afferma che “ognuno di noi vorrebbe essere migliore degli altri”, ma non sempre ci si riesce; proprio questo limite umano dovrebbe farci accettare gli altri, con i loro limiti e difetti; ma si tratta di una “lezione” che non è facile mettere in pratica.