Il Monte Centaurino e la Rupe di San Paolo

Attraversare il monte Centaurino per raggiungere la rupe di San Paolo è un esperienza per pochi, difatti quando si supera la cima non c’è alcuna indicazione per arrivare all’obiettivo finale, inoltre la folta vegetazione rende difficoltosa la visibilità ed aumenta in modo esponenziale le probabilità di perdere l’orientamento e restare in trappola nello Scanno delle Nocelle o in qualche altro dirupo con poche vie d’uscita.
In origine questa escursione aveva come obiettivo solo la cima del monte Centaurino 1433 m.s.l.m. ma, come già anticipato dal titolo, non è andata così. L’ obiettivo finale è stato sostituito proprio quando la abbiamo raggiunto la cima del Centaurino. Complice una bella giornata di sole, la frescura dei boschi e l’allettante panorama che ci aspettava si è deciso di raddoppiare i km di marcia e puntare la rotta azimutale verso la rupe di San Paolo.
Io e mio cugino Enzo siamo partiti da San Menale che era ancora buio, abbiamo raggiunto la Croce di Sanza che si era appena levato il sole, per chi non conosce il luogo è il confine tra il comune di Rofrano e il comune di Sanza lungo la Sp18b. Ovviamente la tappa intermedia presso uno dei bar in centro è d’obbligo, caffè o cappuccino con un cornetto aggiungono altro sprint alla ricca colazione fatta già a casa.
Zaino in spalle attrezzato di tutto e si parte, ma dato che il primo luglio è anche il compleanno di mio cugino ho aggiunto un paio di birre, la regola è niente alcolici in escursione per l’occasione uno strappo ci può stare benissimo.
I campi in zona croce di Rofrano oggi come un tempo sono tutti coltivati con grani antichi, presto li lasciamo alle spalle incamminandoci lungo la strada sterrata che passa per l’incrocio che porta al Parco Avventura Piani della Croce e prosegue per il Bosco dello Stato (guarda la carta topografica). Ben presto lasciamo la strada per proseguire lungo il crinale della montagna, la linea semplice per raggiungere la cima del monte. Lungo il sentiero che mi sono tracciato immaginariamente incontriamo testimonianze di una passato rurale, muretti a secco e piccoli ricoveri per il bestiame (pagliarieddi) abbondano lungo tutto il cammino. In molti mi hanno raccontato che in tempi di scarsità alimentare sul Centaurino vi si andava a nascondere le patate e poi si recuperavano quando ve ne era più bisogno magari durante l’inverno.
Mano mano che si sale di quota la vegetazione cambia, castagni, cerri e maestosi faggi sono la regola. Mentre però si raggiungono le prime alture, si aprono piccoli spazi tra gli alberi e si possono osservare Rofrano e San Menale da una prospettiva (per me) tutta inedita. Fotografie a volontà !
Il suolo asciutto non offre molto il termini di osservazione di specie fungine, un solo Phallus impudicus è tutto ciò che incontro e la sua presenza si è presto annunciata dal caratteristico odore cadaverico che ho avvertito già da qualche metro di distanza.
Raggiunta la cima del Centaurino e misurata l’energia che abbiamo ancora da spendere si è presto deciso di continuare verso la Rupe di San Paolo. Raggiungere questo nuovo obiettivo non è stato facile, però con una discreta conoscenza di topografia, orientamento e inclinazione all’esplorazione, ci si può districare senza troppi problemi tra la fitta vegetazione. Attenzione però, in caso di panico potrebbe essere facile perdersi. Camminare va bene ma fatelo con chi si sa orientare altrimenti utilizzate solo sentieri o sterrate senza mai allontanarvi da queste.
Raggiunta la Rupe di San Paolo lo spettacolo è straordinario, la bassa Valle del Mingardo e la bassa Valle del Bussento si incontrano all’ orizzonte.
Abbiamo raggiunto l’obiettivo ed è anche il momento per una pausa ma sopratutto per festeggiare il compleanno del cugino. Due birre ancora fresche e degli ottimi panini farciti la sera prima e ottimamente spunzati (inzuppati) di pomodoro dell’orto sono la torta di compleanno per questa festa che non ha plastica ma solo natura.
Con la mia app Viewranger ho registrato l’intera escursione. Totale km percorsi 14,56 , tempo escursione 8 ore e 28 minuti comprensive di pause.

Pasqualino De Marco – escursione del 1° luglio 2017

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