di Giuseppe Viterale – kiddu ri mulinaru
Nella tradizione gastronomica rofranese, il primo piatto , per eccellenza, della domenica è’ la pasta fatta in casa. Cauzuni, fusidda e cavatieddi la fanno da padroni come popolarità. Queste 3 paste si trovano in tutta Italia ma a Rofrano si differenziano per alcune caratteristiche che le rendono uniche sia nella forma che nella preparazione del piatto.
Nell’’impasto si usa solo farina ed acqua ; ”li cauzuni “ vengono ripieni rigorosamente di ricotta ed il bordo viene tagliato lungo per dargli quell’aggiunta di extra pasta , che noi chiamiamo “pittula” . Sembra quasi che ci sia una proporzione matematica tra la quantità del ripieno e la superficie del “cauzuni”, , la superficie della pasta deve essere il doppio della superficie che la farcitura occupa. Per il condimento si usa un ragu’ di carne di capra /castrato a lunga cottura.
“ Li cavatieddi” vengono incavati con un solo dito, a differenza del Vallo di Diano dove si usano 3 dita e si chiamano Parmatieddi. Un’altra particolarità dei cavatieddi rofranesi e’ che sono lisci e non rigati e si prestano ad essere conditi anche con salse più’ leggere di un ragù di carne.
“Li fusidda” sono la terza pasta della triade rofranese e vengono affusolati a mano ed incavati con un pezzo di ferro di 3 mm che gli da quella particolare forma di una pasta di lunghezza media da non superare i 16 cm. La tradizione vuole che anche per questa pasta sia utilizzato un ragu’ a lunga cottura .
Questa e’ la trinità rofranese che tutti andiamo ghiotti.
E VOI QUALE PASTA PREFERITE?


