Non solo nel passato, ma anche oggi la piaga sociale dell’affarismo è piuttosto diffusa ed è difficile eliminarla. Quando uno ha bisogno di un favore e non può ottenerlo con le sue risorse, sborsa una certa somma di denaro a chi può aiutarlo e lo ottiene; oppure si rivolge ad un amico (in questo caso, non sempre si tratta si tratta di un’amicizia cristiana) e ottiene ciò che vuole. Infatti, un altro proverbio rofranese afferma: “Li rroti si nu l’aunti nu camìnanu”, ossia Le ruote, se non le ungi (lubrifichi), non camminano. Ciò accadeva (e avviene ancora oggi) specialmente quando si voleva ottenere un favore da uno che lavorava negli uffici pubblici. Tra i fatti di cronaca riportati dai mass media, spesso sono riferiti quelli che riguardano favori ottenuti in modo illecito, ossia per mezzo delle cosiddette “bustarelle”.