di Giuseppe Viterale – kiddu ri mulinaru scritto il 30/08/2022
Ieri Nicola Donnantuoni ha lasciato questo mondo dopo aver duramente sofferto in questi ultimi mesi. Nato nel 1938 , il suo nome completo era Nicola Benito, il padre Giuseppe era un fervente fascista , un po’ come molti allora, aggiunse il nome Benito in onore di Benito Mussolini.
Pur non avendo mai votato a destra , era molto orgoglioso del suo secondo nome perché era stata un’idea derivata dalla passione politica del padre che lui tanto amava e ricordava sempre. A 13 anni il padre morì in un tragico incidente a Buonos Aires , dove si era recato con 2 figli , di 7 e 16 anni, per poi chiamare l’intera famiglia. La tragedia divise la famiglia, tra l’Italia e l’Argentina, che non si sarebbe mai più’ unità. La madre Sofia Puglia non aveva le risorse finanziarie per far ritornare i suoi 2 figli in Italia. Così si ritrovarono 5 figli, dai 20 ai 2 anni ed una madre vedova a dover badare a se stessi nell’immediato dopoguerra. Nicola era il secondo maschio ed anche se aveva solo 13 anni divento’ subito la forza motrice della famiglia, era un bellissimo ragazzo con unacapigliatura folta e riccia, corporatura alta , robusta ed una forza non comune ma soprattutto un sorriso a 32 denti che avrebbe conservato sempre. La sua famiglia aveva un discreto podere agricolo e lui lo arava e coltivava con i suoi buoi. Che strano, proprio i buoi erano il suo argomento preferito in questi ultimi 2 anni che stava perdendo la memoria.
A 20 anni emigro’ in Francia e con il suo fisico avvenente faceva il bagnino anche se non sapeva nuotare e parlare il francese. Negli anni 60 la maggior parte dei giovani rofranesi andava in Germania e così anche lui si trasferì Li’ con suo fratello Giovanni e successivamente l’altro fratello Livio.
Nel 1967 si sposò con Antonietta Palma e misero su famiglia. Proprio quando era avviato ad una vita serena e felice con moglie e 2 figli piccoli, nel 1975 ebbe la seconda sfortuna della sua vita. Un triplo attacco cardiaco lo colpì nel pieno della sua forza fisica e scombussolo’ tutti i suoi sogni. Dopo una lunga riabilitazione in Germania, torno’ a Rofrano e pur sapendo che non poteva svolgere attività lavorative pesanti, non perse il suo buon umore in momenti difficili . Il suo ottimismo e voglia di vivere lo portarono ad avere altri 2 figli che a guardarli oggi sono la prova vivente che avere figli anche se si è’ in difficoltà economiche sono la migliore cosa che una sana coppia possa fare. La soluzione a crescere ed educare i figli si trova sempre, basta solo volerlo.
Nicola era una persona che amava la vita e specialmente dopo che fu malato , un libro di barzellette di Gino Bramiri trovato su una bancarella gli fecero scoprire il piacere di raccontare barzellette in un modo esilarante.
Era un po’ come i napoletani e gli Afro-Ameticani che qualsiasi cosa cantano emanano un bel suono. I suoi racconti erano unici, anche se spesso ci metteva molto di suo e non sempre erano veri. Era una persona con un carattere forte ed a volte testardo che spesso lo portavano a scontrarsi con altri per futili motivi. Nicola Pur avendo avuto 3 attacchi cardiaci in pochi giorni , il suo cuore era molto più’ grande e forte della sua bocca rumorosa.
Caro zio Nicola , anche in questo momento triste , ti voglio ricordare con una tua barzelletta Perche’ la tua esistenza e’ stata un inno alla vita
Ciao zio Nicola R.I.P.