Rofrano in un periodo di grande trasformazione

di Giuseppe Viterale – kiddu ri mulinaru

In questo periodo Rofrano è preso dall’elezione del nuovo Sindaco e gia’immagino capannelli di persone che discutono in piazza.

 Non voglio entrare nel merito della discussione politica, ma voglio soltanto ricordare la figura dell’avvocato Giovanni Lettieri che fu Sindaco per ben 25 anni dal 1960 al 1985.Persona preparata ed allegra con grande senso dell’ottimismo che amministro’ Rofrano in un periodo di grande trasformazione quando ancora fare il Sindaco era una carica di grande rispetto e prestigio. Allora il paese mancava di fognature, rete idrica ,illuminazione pubblica in gran parte del centro abitato e raccolta rifiuti . I piu’anziani ricorderanno quanti “mmunizzari”vi erano nel centro abitato.

Ma erano anche anni di grande entusiasmo per il futuro. Lui seppe rappresentare questo entusiasmo e far crescere e sviluppare il paese concedendo licenze edilizie per la costruzione di nuove case private grazie alle rimesse degli emigranti.Nel rilascio delle licenze non guardava all’appartenenza politica come non lo faceva nel concedere licenze per aprire nuovi negozi.In quel periodo I comuni non avevano accesso a grandi finanziamenti ma si reggevano quasi con le proprie risorse.In questo dimostro’ una oculata amministrazione finanziaria senza mai portare il comune all’indebitamento. Ma la grandezza di questo Sindaco era il grande rapporto umano che riusciva ad instaurare con ogni cittadino, anche con avversari, senza mai portare rancori.La domenica mattina il suo ufficio privato in casa era una processione di gente che chiedeva di tutto e lui cercava sempre di trovare la soluzione ad ogni richiesta. Le sue partite a carte in piazza erano mitiche come I suoi Campari che ne andava ghiotto.Andava matto per un vino portoghese il Mateus che per la verita’ non era un gran che.Ma era cosi entusiasta nel raccontare le cose che si rimaneva affascinati anche se a volte non erano proprio vere.Aveva un senso innato dell’eleganza e della galanteria che ne facevano un vero gentiliomo, era l’unico rofranese che ho visto che baciava la mano alle signore.Sarebbe bene che I candidati alla carica di Sindaco riflettessero un po’ sulla figura di questo nostro illustre cittadino del secolo passato che e’ stato troppo presto dimenticato .

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