Proverbi e modi di dire Rofranesi, tratti dall’omonimo libro di don Mariano Grosso. Per l’acquisto del libro oltre a poterlo effettuare dal sito web de Il Saggio Editore, si può richiedere una copia direttamente a questi recapiti ilsaggioeditore@gmail.com oppure al n. di cellulare 328.1276922.

9.1.La fatiha ri la festa si la mangia la timpesta = Il lavoro nella festa se lo mangia la tempesta.

Il proverbio vuole inculcare l’osservanza del terzo comandamento divino: “Ricordati di santificare le feste”(cf. Es 20,8-11). Nel passato, partecipavano alla Messa nei giorni festivi la maggioranza degli abitanti dei paesi, ma anche allora si lavorava nei giorni festivi, nonostante fossero accaduti dei fatti che dimostravano quanto il proverbio afferma. Salvo il caso di una urgente necessità, non si trasgredisce mai impunemente l’osservanza del precetto festivo. Il santo curato d’Ars, s. Giovanni Maria Vianney diceva: “Io conosco due vie che conducono alla miseria: rubare e lavorare di festa”. Qualcuno potrebbe obiettare che si mangia anche di festa, ma ecco la risposta di un operaio cristiano, osservante del precetto festivo: “È vero, si mangia anche alla festa, ma si mangia anche quando si è ammalati, anzi nel tempo della malattia si spende più di quando si è in buona salute”. Chi ha fede nella Provvidenza, osserva il precetto festivo e non gli manca mai il necessario per vivere.