Proverbi e modi di dire Rofranesi, tratti dall’omonimo libro di don Mariano Grosso. Per l’acquisto del libro oltre a poterlo effettuare dal sito web de Il Saggio Editore, si può richiedere una copia direttamente a questi recapiti ilsaggioeditore@gmail.com oppure al n. di cellulare 328.1276922.

3.5.Chi mina lu cchiummu vai ‘nfatunnu e chi mina la paglia vai a funnu = Chi getta il piombo (nell’acqua) esso galleggia e chi vi getta la paglia, questa affonda.

È un proverbio, espresso in forma iperbolica, che afferma che contro la “sfortuna”non si può fare niente: se uno è “fortunato”, gli va tutto bene; se invece è “sfortunato”, non gliene va una dritta. Anche soltanto col buon senso, si arriva a capire che se uno s’impegna ottiene sempre qualcosa, anche se non sempre è possibile avere quello che si desidera. Chi è credente e confida nella Divina provvidenza, consegue sempre del bene, ma a condizione che s’impegni, per ottenere il bene che desidera. Sant’Agostino ha affermato che “Dio non aiuta i negligenti”. Un proverbio molto noto sentenzia: “Aiutati che il Ciel ti aiuta”. Gli antichi romani affermavano: “Audentes fortuna iuvat”: la fortuna aiuta gli audaci. Chi è cristiano non crede alla fortuna, ma alla parola di Gesù, che in tanti passi del Vangelo, ci invita a confidare nel buon Dio, che non abbandona mai chi si rivolge a lui con fiducia e perseveranza.