Proverbi e modi di dire Rofranesi, tratti dall’omonimo libro di don Mariano Grosso. Per l’acquisto del libro oltre a poterlo effettuare dal sito web de Il Saggio Editore, si può richiedere una copia direttamente a questi recapiti ilsaggioeditore@gmail.com oppure al n. di cellulare 328.1276922.

21.1.Anima tinta, cuscienza lesa = Anima macchiata, coscienza ferita.

Il proverbio vuole affermare che quando l’anima è macchiata dal peccato, la coscienza (s’intende una coscienza retta) rimprovera il male compiuto. Nel compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica è scritto: “La coscienza morale, presente nell’intimo della persona, è un giudizio della ragione, che, al momento opportuno, ingiunge all’uomo di compiere il bene ed evitare il male. Grazie ad essa, la persona umana percepisce la qualità morale di un atto da compiere o già compiuto, permettendole di assumer-ne la responsabilità. Quando ascolta la coscienza morale, l’uomo prudente può sentire la voce di Dio che gli parla”(n. 372). La coscienza è una delle prove dell’esistenza di Dio, ma essa non è infallibile nello scegliere il bene: una persona può avere una coscienza erronea; essa, quindi, va educata. Infatti, lo stesso Catechismo afferma: “La coscienza morale retta e veritiera si forma con l’educazione, con l’assimilazione della Parola di Dio e dell’insegnamento della Chiesa. È sorretta dai doni dello Spirito Santo e aiutata dai consigli di persone sagge. Inoltre giovano molto alla formazione morale la preghiera e l’esame di coscienza”(n. 374).