Chi riceve una cattiva azione da un altro avverte, almeno istintivamente, la tentazione di vendicarsi; eppure se noi concediamo il perdono, oltre alla sensazione benefica che si prova nell’intimo della nostra coscienza, può avvenire che le persone che ricevono il perdono si ravvedano e diventino nostri benefattori. Il proverbio vuole quindi invitare al perdono, non solo per raggiungere la pace interiore ed esteriore, ma anche in vista di vantaggi materiali. Infatti, che cosa succede dove regna la malavita? Per mancanza di perdono, si provoca una lunga serie di omicidi. Per un cristiano, il valore del perdono è evidente: egli perdona, per imitare Gesù, che perdonò i suoi crocifissori, e anche per ottenere da Lui il perdono delle sue mancanze nel giorno del Giudizio. Chi non perdona farà la fine del servo spietato (Mt 18,23-35): una parabola che non si mediterà mai abbastanza.