Nella terra meridionale degli ulivi

Nella terra meridionale degli ulivi
verdi d’erba immobile come il cielo
e per le salite fra gli orti scoscesi
le donne cariche le teste di fagotti pieni.

Fra le siepi nodose e i bordi delle vie
minuscole vipere dal veleno giovane
e lungo l’asfalto secco
pelli antiche o corpi digeriti dal sole
di serpenti o lucertole variopinte.

Il campanile regolare regolare nel battito atono.

Montagne nude e marroni con fontane di cespugli a braccia alzate
un uomo sudato sotto le nuvole e fra le mosche
l’acqua tranquilla
E turbinosa
delle vene chiare boscose fin nelle cave profonde
e le mucche col volto nell’erba
d’intorno con gli stessi passi sempre diversi i cani pastori;
di notte la luna e le stelle come crepe
nel vestito blu della cinta
da cui
gli strilli rossi delle volpi come galli notturni
il fru fru dello sfrigare dei grilli
l’occhio la bocca l’orecchio la mano
e l’ulivo.

Ruggero Scalzo – poesia dedicata a Rofrano – inviata da Lettieri Angela

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