Il wordl wide web offre molte risorse che per lo più sono realizzate da volontari. Mentre stavo lavorando alla reimpaginazione del piccolo vocabolario rofranese, con mio stupore mi sono imbattuto nel lavoro di un altro volontario di Sicilì, un paesino dell’entroterra Cilentano/Bussentino il quale non è molto lontano da Rofrano. Leggendo mi sono reso conto che i vocaboli (2699 quelli raccolti) del dialetto sicilese sono per la maggioranza identici a quelli rofranesi, chiaramente cambierà qualcosa ma un rofranese o qualcuno che ha “praticato” rofranesi sicuramente saprà leggere e pronunciare nel modo consono.
Ringrazio l’autore del vocabolario che purtroppo non sono riuscito in nessun modo a rintracciare ma se raggiungessi questa pagina ti chiedo cortesemente di contattarmi all’indirizzo email rofranoblogelinks@gmail.com per ringraziarti personalmente.
Pasqualino De Marco – Rofrano.org
A
1. Abbà/(G)abbà: soprattutto di sonno prendere sonno all’improvviso “t’è gabbatu suannu”
2. Abballa’: ballare
3. Abbasciu: giù
4. Abbia’: avviare, sviare
5. Abbindà: prendere vento lett ma meglio riposare es “m’aggia abbindà” mi devo riposare
6. Abbinettu: bagno
7. Abbisuognu: bisogno, necessità
8. Abbittuna’: abbottonare
9. Abbiviraturu: abbeveratoio per animali
10. Abbrustulisci: abbrustolire (del pane) ma anche abbrustolire, es. “Ue Marì, abbrustulisci nu pocu ri cafè”
11. Abbruzzulutu: pelle d’oca
12. Abbuccia: abbaia
13. Abbuccia’: abbaiare
14. Abbucculatu: rovesciato
15. Abbulà: volare
16. Abbunatu: persona con ritardo mentale
17. Abbusca’: prendere le botte o anche guadagnarsi qualcosa
18. Abbutta’: mangiare tanto fino a gonfiarsi
19. Abbuttatu: sazio
20. Accannà: sistemare la legna in cumuli misurabili in canne
21. Accapizza’: trovare il bandolo della matassa o anche carpirci qualcosa
22. Accapusutta: a testa in giù
23. Accatastà: accatastare, formare un cumulo ordinato/sovrapposto
24. Accattà: comprare
25. Accattaebinni: comprare e vendere
26. Accetta: ascia
27. Acchiali: occhiali
28. Acchiappà: prendere
29. Acchiappariellu: gioco che consiste nel rincorrersi ed acchiapparsi
30. Acciri: uccidere
31. Acciu: sedano
32. Acciunga’: perdere l’uso delle gambe ma anche un modo per invitare qualcuno (in maniera quasi minacciosa) a sedersi e star fermo; es “acciungati lloccu e cittu” ita: siediti li e stai zitto
33. Accogli: raccogliere
34. Accruaccu: accrocco
35. Accucchia’: raccogliere, mettere insieme. DECL: iu accùcchiu tu accùcchi iddu accùcchia nui accùchiamu vui accùcchiati loru accùcchianu iu accùcchiavu tu accùcchiavi iddu accùcchiava nui accucchiàvamu viu acchiacchiàviti loru accucchiàvanu, iu accucchiài tu accucchiàsti iddu accucchiàu nui accucchièmmu vui acchiàstivi loru accucchièru iu accucchièra tu accucchiàssi iddu accucchiàssi nui accucchièramu vui accucchiàssivi loru accucchièranu accucchiàtu
36. Accufana’: accovacciarsi, piegarsi sulle ginocchia
37. Accumpagna’: (recente italianismo) accompagnare
38. Accundeni: accontentare con difficoltà
39. Accunzà: aggiustare
40. Accurda’: tranquillizzare i bambini
41. Accussi’: così, in questo modo
42. Accusta’: accostare
43. Accutimà: spandere il letame intorno le piante
44. Acinu: acino
45. Acitaleni: acetilene o anche la lampada
46. Acitu: aceto
47. Acquara: rugiada
48. Acquaredda: pioggerella
49. Acqusa: acquosa
50. Acu: ago
51. Addina: gallina
52. Addinacciu: tacchino
53. Addinaru: gallinaio
54. Addirizza’: raddrizzare un oggetto
55. Additiaddi: galletti (funghi)
56. Addivina’: indovinare
57. Addormi: addormentarsi
58. Addù: dove
59. Addu: gallo
60. Addummanna’: domandare, chiedere
61. Addunà: accorgersi, scoprire
62. Addura’: odorare
63. Adduru: odore
64. Adduvi: dove
65. Àfandu: chi procede o agisce senza cognizione della realtà, senza lucidità ed agitato
66. Affanna’: affannarsi
67. Affascià: formare dei fasci di frasche etc
68. Affiddà: affettare es “affedda na fetta ri pani”
69. Affila’: affilare una lama
70. Affuca’: strozzarsi
71. Affunna’: affondare
72. Affussà: affossare
73. Aggia: devo
74. Aggliutti: Inghiottire, ingoiare
75. Agliardu: gagliardo
76. Ahmma: gamba
77. Aimu: pasta non lievitata
78. Ainu: agnello
79. Aitanu: Gaetano
80. Al’aniviarsu: all’inverso
81. Alà/(G)alà: sbadigliare. La G è muta o più forte a seconda del contesto: “iddu ala”, “tu nu galà”
82. Al’asciuta ri suli: al levar del sole
83. Alfabetu: analfabeta
84. Alirta o alalirta: stare in piedi
85. Alla: coccole del levante mista a lombrichi ed aceto si usava per pescare nel fiume
86. Allamba’: fare luce ma anche accecare o anche debole e incapace di fare una cosa
87. Allambanatu: rimbambito
88. Allapparusu o lapparusu o lippusu: che restituisce la sensazione negativa di troppo acerbo e astringente
89. Allappatu: disidratato e impastato (solitamente della bocca “allappata”)
90. Alliccà: leccare
91. Alligirisci: alleggerire ma anche digerire
92. Allitticà: dare tante botte fin a ridurre a letto
93. Allivirutu: riportare lividi; es “su carutu e m’aggiu allivirutu tuttu” ita: sono caduto e mi sono provocata un sacco di lividi
94. Allorgiu: orologio
95. Allucca’: gridare
96. Amaredda: amo per pescare
97. Amaruina: sensazione non portante di amaro (“lu meli ri castagnu teni chidda amaruina sutta” ita: “il miele di castagno (dolce) ha quel senso amarognolo di sottofondo”)
98. Ambali: stivali
99. Ammaccà
100. Ammaglià: spezzare, del lino ammaglià lu linu, ma anche spezzare con i denti, masticare
101. Ammangamiendu o mangamiendu: ammanco, svenimento, deperimento
102. Ammaru: gambero, per lo più di fiume
103. Ammassa’: fare cumuli di derrate per poi venderle all’ingrosso
104. Ammassu: ammasso
105. Ammatunza’: riempire di botte
106. Ammendi/ ammendica: mentre/ nel frattempo
107. Ammentiammenti: prima che lo dimentico, a proposito
108. Ammiari: attezzo di legno per appendere dagli arti posteriori il maiale scannato
109. Amminduna’: ammucchiare
110. Ammuagliu: lombrichi impilati ad esca per trote e anguille
111. Ammuccia’: nascondere
112. Ammucciuni: di nascosto
113. Ammuddà: ammollare
114. Ammuffisci: ammuffire
115. Ammuina: chiasso, confusione
116. Ammuina’: confondere, schiamazzare
117. Ammurtatu: spento
118. Ammuscia’: ammosciare
119. Ammussa’: mettere il broncio
120. Anginu: uncino, bastone alto con un gancio all’estremità per piegare i rami alti e raccogliere la frutta
121. Angiulina: Angelina
122. Aniaddu: anello
123. Aniviarsu: inverso
124. Annicchiu: vitello da latte
125. Anniglia’: annebbiare
126. Annitta’: pulire
127. Anniviarsu: alla rovescia
128. Annuglia: carne di maiale insaccata
129. Annuricà: annodare
130. Antivigilia: il giorno prima della vigilia
131. Appapagna’: addormentarsi
132. Appara’: appianare ma anche imbandire, sistemare; es “appara la tavula” ita: sistema la tavola/imbandisci la tavola
133. Apparicchiu: aereoplano
134. appaura’: spaventare
135. Appenni: appendere
136. Appicà: impiccare
137. Appicatu: impiccato
138. Appiccià: accendere
139. Appiccica’: litigare con qualcuno
140. Appiccicusu: appiccicoso
141. Appicu: difficoltà a respirare
142. Appila’: otturare
143. Appititu: appetito
144. Appizzindutu: aver speso tutto il denaro “m’aggiu appizzindutu”
145. Appizzuta’: appuntire
146. Appriassu: dopo, appresso
147. Apprittà: insistere qualcuno ossessivamente per ottenere qualcosa
148. Apprizza’: fare la perizia oltre che apprezzare
149. Apprufitta’: approfittare
150. Appunda’: mettere un sostegno, puntellare es “rammi nu pocu ri pani ca m’aggia appundà lu stommicu”
151. Aprili: aprile
152. Aranna’ o ranna’: arrabbiarsi
153. Arcera: beccaccia
154. Archettu: pezzo di legno sottile e pieghevole che si conficcava nel terreno a mó di arco per la costruzione ri lu razzuolu.
155. Arcipreviti: arciprete
156. Arcu: arco
157. Ardendi: ardente/i
158. Ardi: bruciare
159. Ardicula: Ortica
160. Ardutu: arso, acceso
161. Aria: aria o anche aia
162. Arianu: origano
163. Arina: sabbia
164. Armianti: armenti
165. Armonacu: organetto
166. Arnisi: arnese
167. Arocchià: germogliare
168. Arracquà: innaffiare
169. Arrangia’: arrangiare
170. Arranzà: Andare per vedere qualcosa o qualcuno
171. Arrapa’: eccitare
172. Arrassà: spostare di lato
173. Arravuglia’: arrotolare; es “aggiu arravugliatu lu spau attuornu a la carni” ita: ho arrolato lo spago vicino alla carne
174. Arretu: dietro
175. Arricchisci: arricchire
176. Arricci: accoppiamento delle capre. “Si su arricciuti li crapi” (Le capre si sono accoppiate)
177. Arriccià: l’atto copulativo del becco
178. Arricittà: sistemare, ma anche figurato, es. “si nu la finisci t’arricettu pi li festi”
179. Arricria’: godere di una cosa
180. Arrifriscà: rinfrescare
181. Arrimisa: piccola, esile
182. Arringhitatu: soddisfatto dopo aver mangiato tanto
183. Arripicchia’: maltrattare, spiegazzare
184. Arripizzà: mettere una pezza, sistemare una situazione in modo approssimativo “ngiaggiu arripizzatu nu cundu”
185. Arrippa’: ritirare; es “tieni la faccia arrippata comi na vecchia”
186. Arrisicatu: striminzito
187. Arrivutà: rivoltare
188. Arrubba’: rubare
189. Arruina’: rovinare
190. Arrunà: raccogliere in mucchietti
191. Arrunghià: gonfiarsi
192. Arrùni: gambe lunghe e grosse
193. Arrunza’: fare in fretta, arronzare
194. Arrusti: arrostire (della carne)
195. Arruta’: ruotare intorno a qualcosa per prenderlo; es “para sà musca ca arrota ngoppa lu pani”
196. Arsinali: disordine
197. Arsu: secco o secchezza delle fauci
198. Articulu: articolo
199. Aruci: dolce
200. Arurà: adorare
201. Arvulieddi: crescione
202. Arzuni: garzone, in particolar modo persona alle dipendenze di allevatori
203. Asca: pezzo di tronco spaccato con cuneo e mazza
204. Ascidda: ala
205. Asciddi: ascelle
206. Asciuca’: asciugare
207. Asciuttu: asciutto
208. Aspitta’: aspettare
209. Aspra: serpente, aspide
210. Assaj[ni]: lascia stare
211. Assittà: sedersi
212. Assuggitta’: assoggettare; es “nun ti vogliu sta suggettu”
213. Assuglia: attrezzo del calzolaio per cucire il cuoio
214. Assurcà: fare dei solchi nel terreno arato per mettere a dimora le piantine
215. Assuzzà:
216. Astricu: soffitta, “aggia jni ngoppa l’astricu”
217. Attaccà: legare
218. Attaccatu: legato o anche incollato
219. Attallesi: uguale
220. Attassa’: spaventarsi, spaventare
221. Attià: accoppiarsi (dei gatti)
222. Attirra’: inumazione dei defunti
223. Attizzà: sistemare la legna del fuoco, sistemare il tizzone
224. Attramendica: nel frattempo
225. Attrivìtu: vivace, intelligente, perspicace
226. Attu: gatto
227. Auannu: quest’anno
228. Auciaddu: uccello
229. Aumaru: corbezzolo
230. Aunchià: gonfiare
231. Auricina: piccola prugna nera poco succosa
232. Aurienza: dare ascolto, udienza
233. Austu: agosto
234. Autu: alto
235. Auzà: alzare ma anche alzarsi
236. Avasciati: abbassati
237. Avìa: avevo
238. Avietta: presto
239. Avindà: percepire qualcosa o adocchiare un oggetto, scorgere qualcuno
240. Avità: evitare/stare lontano da qualcosa
241. Avita: mangiatoia
242. Avoitu: senza meta, chi procede confuso e senza destinazione
243. Azzarda’: azzardare
244. Azziccà: incollare
245. Azzu: esclamazione, caspita!
B
246. Baattielli: cose da poco
247. Baccala’: baccalà
248. Bacchetta: bacchetta
249. Bagnarola: bacinella
250. Ballaturu: pianerottolo
251. Bancariellu: banchetto
252. Banna: luogo lontano es “a chidda banna” oltre il fiume
253. Bannu: bando, “favuriti a lu bannu” ascoltate il bando
254. BARCUNI: balcone
255. Barracca: baracca
256. Barru: bar
257. Bascuglia: pesa grande con grande base, bascula
258. Bassu: gonna
259. Bastimiantu: bastimento, nave da carico
260. Bastuni: bastone
261. Baugliu: baule
262. Bellu: bello
263. Bemminutu: benvenuto
264. Beni: bene
265. Biama: biada
266. Biasi: Biagio
267. Biasinu: Biagino
268. Binirica: esclamazione per dire “cavoli! Alla faccia!”, ma anche un modo per augurare qualcosa di buono, es “ca diu ti binirica” ita che dio ti benedica
269. Binirici: benedire
270. Binocolu: binocolo
271. Birendi: bidente, zappa
272. Birruccinu: calesse
273. Bisiastu: bisestile
274. Bistiami: bestiame
275. Bisuagnu: bisogno
276. Bittuni: bottone
277. Biuzi bauzi: gioco fatto con una tavola che si appoggiava centralmente su una pietra
278. Bonanotti: buonanotte
279. Bonarma: buonanima
280. Bonauriu: buongiorno
281. Boncavallina: gioco
282. Bordorò: merletti
283. Botta: colpo; es “botta r’accetta”
284. Brachissina: mutandina
285. Branda: letto
286. Brilloccu: ciondolo, pendaglio
287. Brilluni:
288. Briscula: briscola
289. Broglia: cosa mischiata a casaccio
290. Broru: sugo con passata di pomodoro
291. Brunghiti: bronchite
292. Brurusu: brodoso
293. Bruttu: brutto, aspetto negativo ma anche “mi pari bruttu”
294. Buattu: contenitore di latta per conserve di pomodori o varie derrate alimentari
295. Buccacciu: vasetto di vetro
296. Bucchinu: bocchino
297. Buccinu: pollino del gioco delle bocce
298. Bucciuolu: bocciolo
299. Bucu: buco
300. Buffetta: tavolo da pranzo
301. Bulletta: bolletta
302. Bumbardamiendu: bombardamento
303. Bumbuniera: bomboniera
304. Bumma: bomba
305. Bunariaddu: benino
306. Burdellu: chiasso
307. Buriusu: borioso
308. Burraccia: borraccia
309. Burru: burro
310. Bursa: borsa
311. Burzetta: Borsetta
312. Buscìa: bugia
313. Busciardu: bugiardo
314. Buttiglia: bottiglia
315. Buttigliuni: fiasco, bottiglia da 2 litri
316. Buttirruni: copioso
317. Buttuni: oltre a bottone già aggiunto bisogna integrare anche il significato di grande tonfo
318. Buzzarru: buzzarro, persona poco fine e dai modi poco eleganti
C
319. Ca: qua
320. Cacà: defecare
321. Cacagliusu: di persona che balbetta
322. Cacaniru: ultimo nato della nidiata
323. Cacasiccu: avaro, tirchio
324. Cacasutta: pauroso
325. Cacata: cacca
326. Cacaturu: anticamente un buco nel pavimento in alcune casa poi il vaso da notte
327. Caccavedda: pentola per cuocere la pasta per lo più
328. Caccavu: grande pentola di rame ove per lo più si cagliava il latte(fare foto)
329. Caccia’: cacciare, andare a caccia ma anche allontanare la legna dal bosco e riporla su un posto di carico sono due parole con accento diverso
330. Cachinu: cachi
331. Caddu: callo
332. Cafittera: caffettiera
333. Caglindà. riscaldare
334. Cagnata/cangiata: cambiata, cambio di biancheria
335. Cainatu: cognato
336. Caiola: gabbietta per uccelli
337. Calà: calare, scendere velocemente es “stammatina è calata la jumara”
338. Calamaru: calamaio
339. Calanga: dirupo
340. Calindariu: calendario
341. Calips: Eucalipto
342. Camba: bruco
343. Cambanacciu: campana per animali da pascolo
344. Cambanaru: campanile o colui preposto a suonare le campane
345. Cambumilla: camomilla
346. Camgiata: cambiata inteso come modificata, ma anche il ricambio di abito
347. Camina: cammina
348. Cammara: camera
349. Cammarà: mangiare carne
350. Camminà: camminare
351. Cammisa: camicia
352. Cammisett: camicetta
353. Campanaru: campanile
354. Campaniaddu: campanello
355. Campu: terreno per lo più incolto
356. Campusantu: cimitero
357. Canali: canale di scolo anche torrente fra due crivali
358. Cancarena: cancro
359. Cancaru/cangaru: tumore/grave malattia (molto usato nelle “sindenzi”, imprecazioni, tipicamente “pozzà ascì nu cangaru” ITA: che tu possa avere una grave malattia)
360. Canenderu: tirchio
361. Cangarettu
362. Cangarinatu/a: riferito a parte del corpo fortemente provata da fattori esterni (“tengu li mani cangarinati ra lu friddu” ITA: ho le mani rovinate/screpolate o immobilizzate dal freddo ed analoghe espressioni)
363. Cangaru: tumore/grave malattia (molto usato nelle “sindenzi”, imprecazioni, tipicamente “pozzà ascì nu cangaru” ITA: che tu possa avere una grave malattia)
364. Cangià: cambiare, soprattutto barattare es. su ghiutu a Sassanu e aggiu cangiatu riaci cascetti ti ficurinii pi tririci cascetti ti patani trad sono andato a Sassano e ho barattato dieci casse di fichidintia per tredici casse di patate
365. Cangiaddu: cancello, sella per asino per il trasporto di legna
366. Caniciaddu: cagnolino
367. Caniglia: cruschello
368. Canigliola: forfora
369. Canistra: canestro
370. Canna: canna ma anche unità di misura della legna in campo
371. Cannacca: collana
372. Cannanuci: gola, esofago, laringe e faringe
373. Cannazzoli: cannette
374. Canniddu: pezzo di canna che si caricava con polvere da sparo e si incendiava per farlo esplodere durante le feste, ma anche canna per lo scolo delle acque di fonte
375. Cannila: candela
376. Cannilieri: porta candele, trasf detto anche di persona alta ed esile
377. Cannilora: candelora
378. Cannizzu: graticcio di canne
379. Cannunata: cannonata
380. Cannuni: cannone
381. Cannuttiara: canottiera
382. Canteru: vaso da notte
383. Canuscenza: conoscenza
384. Canusci: conoscere
385. Canzia’: evitare, schivare
386. Capabbasciu: discesa, verso giù
387. Capazzappuni: si dice di chi ha la testa dura
388. Capi’: capire
389. Capiddi: capelli
390. Capisciola: fettuccia di stoffa
391. Capistu: capezza
392. Capizzulu: capezzolo
393. Capocchia: capocchia, cosa di poco valore; es “capocchia di cazzu”, forma tondeggiante di bastone o di un attrezzo
394. Cappiaddu: cappello
395. Capriata: travicelli per sottotetto
396. Capriuolu: capriolo
397. Capriuolu: trave centrale del tetto ove poggiano li “jattuli”
398. Capu: testa
399. Capuazzappuni: buono a nulla
400. Capucuaddu: capicollo
401. Capungoppa: in salita, verso su
402. Capurangilu: testa d’angelo, fig. Capolavoro
403. Capusutta: a testa in giù
404. Caputrummulu: capitombolo
405. Caputuastu: testa dura
406. Capuzzulia’: quel momento in cui hai talmente tanto sonno che, nonostante ti trovi seduto su una sedia o sul divano, in posizione semi-eretta, ti si chiudono gli occhi in continuazione facendoti chinare il capo più volte o anche stato di dormiveglia, quando non dormi bene ma è un continuo svegliarsi e riaddormentarsi
407. Capuzzuluni: testone
408. Carbuniari: Carabinieri
409. Carcagnu: tallone
410. Carcara: piccola fabbrica di calce
411. Carcioffula: carciofo
412. Carciratu: recluso
413. Cardà: cardare es. carda la lana
414. Cardarella: secchio per trasportare sabbia e calce
415. Cardogna: pianta dell’asparago selvatico
416. Cardu: attrezzo per separare la corteccia filamentosa del lino dal midollo legnoso
417. Carduni: pianta selvatica
418. Caria’: trasportare
419. Carittella: rocchetto per filo
420. Carni: carne
421. Carocchia: colpo inferto con le nocche delle dita
422. Caroppula: radice (soprattutto di erica)
423. Carpanu: pianta
424. Carraru: viottolo di campagna, sentiero sterrato
425. Carriola: carriola
426. Carrucula: carrucola
427. Carrungieddu: utensile (una sorta di pentola) utilizzato per cuocere le pietanze utilizzando una catena alla quale veniva agganciata e tenuta in sospeso grazie al “GRAMBILI” (foto)
428. Cartelli: erano dei buoni spesa
429. Cartiddàri: costole
430. Cartulina: cartolina
431. Carusa’: rasare/tosare
432. Carusato: rasato
433. Carusiaddu: salvadanaio
434. Carusieddu: salvadanaio
435. Carusu: capo rasato
436. Carutu: caduto
437. Casalinu: casetta diroccata o pericolante
438. Cascetta: cassetta
439. cascia: cassa
440. Cascietti: cassette
441. Casciuni: cassa in cui si conservavano derrate alimentari secche (grano, orzo, fagioli)
442. Casericotta: formaggio e ricotta, tipica caseificazione Cilentana del latte di capra
443. Casi: case
444. Casiaddu o casedda: fabbricato di campagna adibito per lo più a ricoveri per attrezzi o per armenti
445. Casicavaddu: caciocavallo
446. Castra’: castrare
447. Castratu: castrato detto di capretto o di agnello
448. Casu: formaggio
449. Catarozza: testa dalle grandi dimensioni
450. Catarratta: botola con scala per raggiungere le cantine
451. Catina: catena
452. Catinazzu: catenaccio
453. Catuarciu: catorcio
454. Catuozzu: piccola fabbrica di carbone
455. Cauci: calce ma anche calcio
456. Caulu: cavolo
457. Caurara: pentolone per cagliare, per bollire la sugna o per cuocere la passata di pomodoro o altro (fare foto)
458. Cauru: caldo
459. Cautilatu: riparato
460. Cauzetti: calze
461. Cauzuni: pantaloni
462. Cava’: scavare, cavare
463. Cavaddu: cavallo
464. Cavatiaddi: pasta fresca cavata a mano
465. Cavucirogna o caucirogna: calcinaccio
466. Cavuzarialli: calzini
467. Cavuzette: calze
468. Cazzariaddu: dimensioni dell’organo sessuale maschile, ma anche persona o cosa insignificante
469. Cazzottu: pugno (inferto)
470. Cazzuni: persona ingenua
471. Cazzuttuni: grosso pugno (inferto)
472. Ccà: qua
473. Cchiu’: più
474. Ceccu: maiale maschio
475. Cernu: trave centrale del tetto su cui poggiano li “capriuoli” su cui poggiano “li jattuli”, tutto insieme creano la capriata
476. Cerza: quercia
477. Chiacchiarià: chiacchierare
478. Chiacchiariata: chiacchierata
479. Chiama: chiamare
480. Chiana: pianura
481. Chianga: macello, macelleria ma anche architrave di legno
482. Chianghieri: macellaio
483. Chianghisteu: piagnisteo
484. Chiangi: piangere
485. Chianguledda: trappola
486. Chianialli o chianiaddi: ciabatte
487. Chianta: pianta
488. Chiantella: amore a pagamento
489. Chianuozzu: attrezzo per lisciare il cemento fresco
490. Chianuozzu: pialla, pialletto da falegname
491. Chiappa: pietra con faccia piana o natica
492. Chiasa: chiesa
493. Chiatru: ghiaccio
494. Chiattu: grasso o anche piatto
495. Chiazza: piazza
496. Chica: piega
497. Chicatu: piegato
498. Chidda: quella
499. Chiddatu: l’altro
500. Chiddi: quei
501. Chiddu: quello
502. China: la piena del fiume
503. Chinu: pieno
504. Chiovi: piove
505. Chirica: parte della nuca dei prelati priva di capelli
506. Chissu: codesto
507. Chista: questa
508. Chisti: questi
509. Chistu: questo
510. Chiuavu: chiodo
511. Chiuddu: quello
512. Chiummu: piombo; nel gergo popolare si è soliti dire “si pisandi com’a lu chiummu” ita: sei pesante come il piombo
513. Chiuppu: pioppo
514. Chiuri: chiudere
515. Chiuviali: cappotto
516. Chiuviciaddu: piccolo chiodo
517. Ciamurru: raffreddore ma anche muco
518. Ciantu: cento
519. Ciappa: grosso fermaglio
520. Ciappetta: fermaglio più piccolo
521. Ciaramedda: ciaramella
522. Ciarla: giara recipiente della stessa forma della langedda ma di maggiori dimensioni
523. Ciaula: uccello, taccola
524. Ciauledda: uccello, cinciallegra
525. Ciauriaddu: piatto estivo composto da patate fritte, peperoni fritti, melanzane fritte e pomodoro fritto se le verdure sono riposte nel piatto di portata singolarmente, o anche ciambotta quando sono mischiate fra loro
526. Ciauzi: gelso
527. Cica’: divenire cieco
528. Cicatu: cieco
529. Cicciu: Ciccio diminutivo di Francesco
530. Cicculata: cioccolato
531. Cicculatera: recipiente per bollire liquidi
532. Cicia: organo sessuale femminile
533. Ciciarata: struffoli
534. Ciciari: ceci
535. Cicirina: detto di gallina con colori non definibili, con tante diverse tonalità
536. Cicula: residuo solito della sugna fusa
537. Cierru: cerro
538. Cignali: cinghiale
539. Ciliantu: Cilento
540. Cilistrinu: piccola finestra, fig detto anche di persona con testa istabile
541. Ciliziu: situazione di tortura, sofferenza continua, cilicio
542. Ciliziu: tormento, in riferimento a qualcosa che genera tormento; es “sta pandimia è propriu nu ciliziu” ita: questa pandemia è davvero un tormento/ genera tormento
543. Cincu: cinque
544. Cindra: oggetto religioso utilizzato per onorare un santo durante la processione (composto dall’immagine del santo in questione, candele e fiori). Viene portata rigorosamente in testa
545. Cindridda: chiodo a punta corta e capocchia grande da mettere sotto gli scarponi per non consumare la suola.
546. Cinniri: cenere
547. Cippu: ceppo della pianta per lo più
548. Cipudda: cipolla
549. Cira: cera
550. Cirasa: ciliegia
551. Circhiu: cerchio
552. Cirivedda: cervello
553. Cirmu: sacco
554. Cirnicchiaru: colui che fabbricava e/o vendeva setacci
555. Cirnicchiu: setaccio
556. Cirogginu: cero, candela
557. Cistedda: cesta
558. Cistiaddu: cestello
559. Citrulu: cetriolo
560. Cittu: zitto, muto, silenzio
561. Ciuccignu: rozzo dai modi bruschi e violenti
562. Ciucciu: asino
563. Ciungu: persona con problemi alle gambe o alle mani
564. Ciuotu: sciocco, stupido
565. Civittula: civetta, anche di persona
566. Co’: come? Modo di dire per chiedere di ripetere una frase che non si è capita
567. Coccia: cranio
568. Cocculi: popcorn
569. Coci: scotta o cuocere
570. Cogli: raccogliere
571. Conca: pozzanghera o zona in cui si raccoglie l’acqua
572. Connula: culla su due supporti che poteva dondolare
573. Coppula: coppola
574. Corchia: talpa
575. Cori: cuore
576. Cozza: bidone utilizzato per raccogliere e trasportare il mangiare degli animali o per raccogliere e trasportare la cenere del camino
577. Cozzica: patina di sporco, incrostazione
578. Cozzula r’ova: guscio dell’uovo
579. Craj: domani
580. Crapa: capra
581. Craparu: pastore di capre
582. Crapettu: capretto
583. Crapicciu: capriccio
584. Cravunaru: carbonaio
585. Crianza: maniera, “bona crianza” buone maniere
586. Criaturu: bambino
587. criau: creo’
588. cricca:
589. Cripa’: assume diversi significati a seconda del contesto tra cui scoppiare, morire (in senso figurativo); es “adda cripà nguorpu” ita: deve scoppiare; “adda cripà di mmiria” ita: deve morire dall’invidia, crepare
590. Cripatu: crepato; es “s’è cripatu lu muru” ita: il muro si è crepato, morto, oppure “me cripatu nguorpu” (mi hai scocciato)
591. Crirenza: credenza
592. Criri: credere
593. Crisima: Cresima
594. Crisima’: cresimare
595. Crita: creta
596. Croccia: bastone da appoggio fatta rigorosamente a mano (foto)
597. Crocciula: guscio, scorza
598. Croccu: forchettone in legno, utilizzato anche per quando si prepara una tipologia di pasta “lunga” (foto)
599. Cronza: detto di capra o pecora, senza corna
600. Cruci: croce
601. Crumatina: cromatina
602. Cruna: corona
603. Cruru: crudo
604. Cruscu: crespo
605. Cu li pezzi ngulu: modo di dire; di chi versa in condizioni economica disagiate e cerca di arrangiarsi come può con ciò che ha
606. Cuaddu: collo
607. Cuafanu:
608. cùagli: cogliere, raccogliere ma anche centrare
609. Cùappu: mestolo oppure piccola rete da pesca a forma di cono o foglio di carta arrotolato su se stesso per contenere qualcosa es “nu cuppitiaddu r’alici”
610. Cuarchiu: pane di farina di mais, es “l’anu misu a pani ri granu” si diceva dell’ammalato in stato serio che veniva cibato col pane fatto col grano più nutriente ri lu cuarchiu
611. Cuarivu: uccello, corvo
612. Cuattu: cotto
613. Cuazzu: una pentola
614. Cucchiara: schiumarola ma anche cazzuola
615. Cucchiarinu: cucchiaino
616. Cucchiaru: cucchiaio
617. cuccia: cuccia
618. Cucendi: ardente, che scotta
619. Cucina: cucina
620. Cucinà: cucinare
621. Cucuzza: zucca, Cucuzza r’acqua: zucca che si fa dura quando si secca e veniva usata per portare l’acqua. (Foto)
622. Cucuzziaddu: zucchina
623. Cucuzzu: trasf sommità di monte brullo per lo più
624. Cuddaru: collare di legno per mandrie ed armenti
625. Cuddura: pane con l’uovo intero sopra
626. Cuglia: rottura di scatole/scocciatura; es “è propriu na cuglia” ita: è davvero una rottura di scatole/una scocciatura
627. Cugliuni: testicoli
628. Cugnulu: attrezzo per spaccare la legna
629. Cula’: colare
630. Cularda: taglio di carne, scamone
631. Culata: utilizzo della “lisciva” che si colava negli indumenti da lavare nell’acqua del fiume
632. Culaziuni: colazione; viene utilizzato anche per denominare il pane che viene preparato agli uomini da portare in campagna o comunque a lavoro
633. Culera: colera
634. Cullana: collana
635. Culleamendu: collegamento
636. Culletta: colletta
637. Cullettu: colletto
638. Cullija’: collegare
639. Culotta: tubo per innaffiare
640. Culunnetta: comodino (fare foto)
641. Culuritu: colorito
642. Cumanna’: comandare
643. Cumbari o Cumbà: compare
644. Cumbari: comparire, fare bella figura
645. cumbinà: fare portare a termine
646. Cumbissà: confessare
647. Cumblimendi: complimenti
648. Cumi: come
649. Cuminza’ o comingia’: cominciare
650. Cummari o Cummà: comare
651. Cummedia: chiasso
652. Cummogliati: copriti
653. Cummuglià: coprire
654. Cummunicatu: telegiornale
655. Cumò: comò
656. Cumpagni: compagnie di operai che raccoglievano olive o altre derrate insieme
657. Cumunica’: prendere la comunione
658. Cumuniuni: Comunione (di sacramento)
659. Cumurita’ o cummirita’: comodità
660. Cunciertu: completo da letto per la prima notte di nozze
661. Cuncimà: concimare
662. Cunculina: bacinella
663. Cunda’: contare ma anche raccontare, riportare una notizia
664. Cunda: tirare a sorte, fare la conta
665. Cundu: una cosa oppure raccolto
666. Cundurbatu: pensieroso
667. Cunghiuri: portare a compimento / ragionare con senno
668. Cungulina: bacinella
669. Cunigliu: coniglio, non solo per il coniglio comuni, c liparignu, ma anche per la cavia che si mangiava comunemente, c. suricignu
670. Cunnula’ o connula’: cullare
671. Cunsacra’: consacrare
672. Cunsacratu: consacrato
673. Cuntatu. Raccontato
674. Cunti: “Ricuogliti a la casa. ca roppu ni facimu li cunti” (intanto rientra che dopo ne parliamo)
675. cuntu; conto, cosa
676. Cunucchiedda: mazza di tamburo (fungo)
677. Cunzà: condire
678. Cunzu: vasche di deposito delle acque reflue di frantoio, “uagliu ri cunzu” olio che affiorava dalle vasche di raccolta delle acque che serviva per alimentare le lampade a olio
679. cunzulà: consolare ma anche in senso fig contrario riempire di botte “l’aggiu cunzulatu buonu e megliu”
680. Cunzuprìnu: cugino
681. Cuoddu: collo
682. Cuofanu: contenitore di vimini
683. Cuongiu: piano; cuongiu cuongiu: piano piano
684. cuongu: pozzanghera
685. Cuoppu: anche gioco con le figurine, poste un mazzo di figurine su un ripiano a turno i due giocatori davano uno schiaffo con la mano inarcata sul mazzo per far girare le figurine, le figurine girate ad ogni turno erano il bottino del gioco
686. Cuozzu: “lu cuozzu ri l’accetta” cioè parte posteriore dell’accetta, zona non affilata, utile per rompere o colpire senza tagliare tozzo di pane oppure contenitore stoviglia
687. cuperta: coperta
688. Cupiarchiu: coperchio
689. Cupinà: coprire
690. Cupirtinu: copriletto
691. Cuppinu: piccolo mestolo
692. Cuppitieddu: mestolo piccolo; si usa anche quando si vuole dire che si desidera una porzione piccola di qualcosa; es “ni vù ri pasta e patani? Sì, ma nu cuppitieddu” ita: ne vuoi di pasta e patate? Sì, ma poco
693. Cura: coda
694. Curcà: coricare
695. Curchiarula: talpa
696. Curiusu: curioso
697. Curnacchiualu: è una sorta di piccola ciste che si trova, generalmente quando si manifesta; nella zona tra il bulbo oculare e le ciglia inferiori.
698. Curnutu: cornuto
699. Curnuzzuledda: lucciola
700. Currenti: corrente elettrica
701. Curreru: corredo da sposa
702. Curri: correre
703. Curria: cinghia, cintura
704. Currià: rincorrere
705. Cursu: corso d’acqua; es “arraqua a cursu”
706. Curtiaddu: coltello
707. Curtigliu: cortile
708. Curtu: corto
709. Curunavirus: neologismo Coronavirus pandemia
710. Curvirna’: dar da mangiare agli animali
711. Cuscinu: cuscino
712. Cusi: cucire
713. Cusitura: cucitura
714. Custatu: costato
715. Custignu: contenitore di vimini per la ricotta (foto)
716. Cutima: letame, concime organico
717. Cutra: coperta, coltre
718. Cuttuni o cutuni: cotone
719. Cuva’: covare
720. Cuzzettu: nuca
721. Cuzzica: crosta
722. Cuzzica: crosta di una ferita
723. Cuzzitiaddu: piccolo pentolino
D
724. Ddà: là
725. Diurata: stupida
726. Diviatu: deviato
E
727. Emme’: Embè difficile da tradurre, introduzione di una risposta negativa; es “lu sai ca giuanna ha fattu lu pani? Emmè, c’haggia fa iu?”
728. Endria: Serpente
729. Eriva: erba, es “eriva pulicastredda”, “eriva ri lu viantu” “aggiu fattu nu fasciu r’eriva pi li cunigli”
730. Escu: esco
731. Essi: voce del verbo essere; al presente “iu su tu si iddu e’ nui simu vuj siti loru su” all’imperfetto “iu eru tu iari iddu era nui eramu vuj ieriviti loru eranu”
F
732. Facca: coltello da tasca
733. Fagliosca: fiocco di neve es “ Faglioschi ri nivi” fiocchi di neve
734. Faidda: scintilla
735. Faienza: di buona qualità
736. Falasca:
737. Faloppa: erbe infestante
738. Farchettu: piccolo falco
739. Farfariellu: folletto
740. Farritieddu: cruschello
741. Farzulettu: fazzoletto
742. Fascedda: forma per il formaggio
743. Fascià: cingere il neonato con fasce
744. Fasciaturu: fasciatoio, panno per avvolgere il neonato
745. Fasciu: fascio es “aggiu fattu nu fasciu ri rumendi”
746. Fasuli: fagioli, f nani, f scuzzulariaddi, f ri lu previti
747. Fatià: lavorare
748. Fatìa: lavoro
749. Fatiaturu: lavoratore
750. Fattu: fatto, faccenda
751. Fauci: falce
752. Faucia’: sfalciare
753. Faucicchia: piccola falce per mietere il grano
754. Fauciuni: attrezzo per mietere il fieno
755. Fauzu: falso
756. Fedda: fetta, “fedda ri pani”
757. Fianu: fieno
758. Fiarru: ferro
759. Fiarruspinu: fil di ferro intervallato da puntoni per costruire recinzioni per armenti
760. Fiascu: fiasco
761. Fiatu: puzza
762. Ficatu: fegato
763. Ficcà: conficcare
764. Ficitula: uccello, beccafico
765. Ficu: fico, f. mardedda, f. ruttata, f. triana, f. niura, f. paravisu, f. iritella
766. Ficurinia: fico d’India
767. Fierru: ferro, anche ferro da stiro
768. Figlia’: partorire
769. Figliarula: terreno friabile
770. Figliata: partorita
771. Filà: Filare
772. Filarata: fila di piante o di persone
773. Filuni: forma di pane
774. Fimmina prena: gioco di carte con ricompensa o penalità, non c’è un limite di giocatori.
775. Fimminedda: piccola donna
776. Fimminuni: dicasi di donne tutte d’un pezzo, ricche di valori e per questo rispettabili
777. Fini: pietra fiduciaria, fine, confine
778. Finistredda: finestrella
779. Finucchiu: finocchio
780. Fira’: essere in grado, ma anche sentirsi bene di salute; es “oj nun mi fiu ri zappà” ita: oggi non ce la faccio a zappare
781. Firraru: fabbro
782. Firrazza: brina
783. Firrettu: molla per mantenere capelli
784. Firriata: testata del letto o ringhiera
785. Fiscà: fischiare
786. Fiscari[a]ddu: fischietto
787. Fiscina: contenitore di salice usato sugli asini (ciucci) per portare l’uva
788. Fiscu: fischio
789. Fisculu: fiscolo, diaframma filtrante
790. Fissa: organo sessuale femminile, vocabolo mo frequentemente usato in un’imprecazione tipica “la fissa ri mammata/sorita/ziata”
791. Fitendi: fetente
792. Fiticchia: mancare il colpo; es “è fattu fiticchia”
793. Fiuci: felce
794. Fiuriddi: piccoli fiori detto soprattutto per i fiori di zucca
795. Fiuru: canzone popolare tipo serenata (si canta quando c’è un’occasione importante)
796. Foia: foga
797. Fonda: bacino della macina
798. Fonzu: Alfonso
799. Fora: fuori, soprattutto inteso come campagna es “ mo vengu ra fora”
800. Forastieru: forestiero
801. Fracitu: fradicio o anche debole
802. Fracituni: detto di persona malaticcia
803. Fraia’: abortire
804. Francu: Franco
805. Francubullu: francobollo
806. Frasca: fronda, frasca
807. Frascatula: polenta cotta in aglio fritto e peperoncino
808. Frascedda: erica
809. Fraschiata: di colore non definibile, tante diverse tonalità
810. Frati: fratello oltre che frate
811. Fratitu: tuo fratello
812. Fraula: fragola
813. Fravicà: fabbricare soprattutto di muratore
814. Fravicaturu: muratore
815. Frevi: febbre
816. Fribbiti: flebite
817. Frica’: fregare
818. Frìcina: briciole o anche una quantità esigua di una cosa es “pigliami nu fricina ri pipi”
819. Friddu: freddo
820. Friddulusu: freddoloso
821. Frij: friggere
822. Fringuellu: fringuello
823. Frisca: fresca o anche favo di miele
824. Friscu ri frasca: flauto artigianale che facevano i bambini in primavera con spezzoni teneri di rami di fico cui si sfilava la parte centrale e si bucava la corteccia per fare le diverse tonalità
825. Friscu: fresco
826. Frisi: pane biscottato
827. Frissurieddu: piccola padella
828. Frittula:
829. Frittulusu: frettoloso
830. Frivaru: febbraio
831. Frizza: Fionda
832. Frunna: foglia
833. fruscià: sperperare
834. Fuagliu: foglio
835. Fuassu: fosso
836. Fucagna focolare
837. Fucarazza: grande fuoco augurale che si fa “nanza a la Chiasa” la Vigilia di Natale in attesa della Nascita
838. Fui: correre, “fui cumi na saitta” corre velocemente, come un fulmine
839. Fumarulu: canna fumaria
840. Funestra: finestra
841. Fungara: luogo in cui nascono funghi natalini che si presentano in file più o meno copiose
842. Funnicà: essere ossessionato da un pensiero fisso
843. Funnicu: fondaco, locale fresco a pian terreno adibito a deposito di vivande
844. Funnu: profondo
845. Funtana: fontana
846. Fuogli: fogli di carta
847. Furchiddu: piccola forca
848. Furcina: forchetta
849. Furcuni: forcone
850. Furgia’: forgiare, adoperarsi per fare qualcosa
851. Furgiaru: fabbro
852. Furguni: furgone
853. Furmicula: formica
854. Furnacedda/furnacella: attrezzo di metallo che conteneva carboni ardenti per cuocere le vivande (foto)
855. Furnaci: fornace
856. Furnedda: focolare
857. Furniddu: bocca laterale del forno in cui ardeva un piccolo fuoco per far luce
858. Furra: in riferimento all’acqua che scorre
859. Fusu: fuso attrezzo per filare il lino
860. Futtitinni: fregatene
G
861. Gallia’: vantarsi
862. Garacefalu: strano volatile notturno / di persona ambigua che agisce nell’ombra
863. Garrabba: tronco malandato, scavato e secco
864. Garruni: gambe
865. Gattià: accoppiamento dei conigli
866. Ghjimmicatu: incurvato
867. GHJRITA: dita
868. Giacchetta: giacca
869. Giallu: giallo
870. Giesu Cristu: Gesù Cristo
871. Gilàrdu: Gerardo
872. Gilusu: geloso
873. Giongiollu: perditempo
874. Giovirí: giovedì
875. Giraviti: cacciavite
876. Girmania: Germania
877. Gissu: gesso
878. Gittuni: gettone
879. Giuanni: Giovanni
880. Giugnu: giugno
881. Giuvani: giovane
882. Giuviri’: giovedì
883. Glianni: ghiande
884. Glimba: zolla di terra
885. Gliuommaru: gomitolo
886. Gluriusu: glorioso
887. Gnegnera: cervello
888. Gnetta: fichi secchi imbottiti ed infornati e disposti in fila
889. Gno’: è una risposta, signora; es “we zì…. Gnò!!”
890. Gnostru: inchiostro
891. Gnuppulatu: tappato; es ”tengu lu nasu nguppulatu” ita: ho il naso tappato
892. Gnuppulu: tappo; es “tengu nu nguppulu nganna” ita: ho un tappo/nodo in gola, si dice anche di una persona molto bassa
893. Gnurandi: ignorante
894. Gnuranduni: ignorante
895. Gnurno: Signor no
896. Gnursì: Signor si
897. Graffaiuolu: biscotto pasquale insaporito con glassa di zucchero
898. Gràlatu: avena selvatica
899. Graliaddu: gradino
900. Grambìli: sistema di ganci per il ripescaggio di secchi o altro nei pozzi (foto)
901. Granatu: melagrana
902. Graninchia/granunghia: rana
903. Grannani: grandine
904. Grannania’: grandinare
905. Grannaniata: grandinata
906. Granu: grano
907. Granunchia: rana
908. Granuriniu: mais
909. Grapi: apri
910. Grappiddùsu: ruvido, rasposo, grinzoso
911. Grassu: grasso
912. Grasta: pezzo di embrice o frammento di mattone
913. Grastiaddu: rastrello
914. Gratedda: spianatoia fatta di canne per essiccare la frutta (fichi)
915. Gratiglia: graticola
916. Gratizzu: supporto per grate da essiccazione
917. Gratta’: grattare
918. Grattacasu: grattugia
919. Gravachiummu: gioco (buoncavallina)
920. Gregna: fascio di grano di medie dimensioni composto da più iermiti
921. Griddu: grillo
922. Griminzuri: geometra, tecnico che prendeva le misure
923. Grinu: ciglio tra un solco e l’altro
924. Grirà: gridare
925. Gruoffulu: boccone di liquidi corporali (sangue, vomito, veleni, usato in alcune “sindenzi” es: “puozzi jttà nu gruoffulu ri sangu”)
926. Gruossu: grosso al femm grossa
927. Gualanu: aratore coi buoi
928. Guardia: vigile
929. Guerciu: strabico
930. Gùviti: gomiti
I
931. Iacciu: ghiaccio
932. Iasca: Biscotto Pasquale a forma di…
933. Iascirallo’: esci da li
934. Idda: lei
935. Iddu: lui
936. Ilici: leccio
937. Imbruvvisatu: improvvisato
938. Immusurdu: furbo, cattivo
939. Inda: dentro
940. Inghi: Riempire es “Roppu inghiu lo sauzicchi” ” Ue Fra è chinu li sauzicchi?”
941. Insaccà: mettere nei sacchi
942. Iritali: ditale, protezione di canna per le dita che si usava per non ferirsi nella mietitura del grano o anche ditale da sarta
943. Iritu: dito
944. Irmici: tegole, coppi
945. Isca: riva del fiume
946. Itta’: gettare
947. Iu: io; alcune donne anziane dicevano eu
948. iuca’: giocare
949. Iudduni: pollone o anche succhione
950. Iumbi: aggiungere una cosa all’altra ma anche incollare, cucire
951. Iumusurdu: letteralmente “Fiume sordo” ma riferito a persona apparentemente tranquilla ma che agisce in modo tacito ed efficace
952. Iungi: aggiungere/ unire
953. Iuornu: giorno
954. Iura’: giurare
955. Iurea: giudea
956. Iurnata: giornata
957. Iusca: parte terminale della spiga del grano dopo averlo “vintulato” che si dava in pasto alle galline.
958. Iustu: giusto
J
959. Jamu: andiamo
960. Janchià: imbiancare
961. Jancu: bianco
962. Janniru/a: genero, genera (nuora)
963. Jari o Ajari: ieri
964. Jastima: bestemmia
965. Jastimà: bestemmiare
966. Jattuli: listelli di legno ove poggiano i coppi
967. Jazzu: ricovero per animali
968. Jenca: giovenca
969. Jenniro: genero
970. Jirìtuni: pollice
971. Jni: andare, DECL. vau vai vai jamu jati vanu era jutu iari jutu era jutu eramu juti iariviti juti eranu juti jssi jssi jssi jessitu jssivi jssinu jutu
972. Jnnaru: gennaio
973. Joccula: gallina che crocchia
974. Jotta: pastone per i maiali composto dagli avanzi di cucina e sciacquatura di piatti
975. Jttà: buttare es “jetta la pasta”
976. Jtta’: gettare
977. Juarnu: giorno
978. Jucà: giocare DECL. iu iocu tu iuachi iddu ioca nui iucamu vui iucati loru iocanu iu iucava tu iucavi iddu iucava nui iucàvamu vui iucàviti loru iucàvanu iu iucài tu iucàsti iddu iucàu nui iuchèmmu vui iucàstivi loru iuchèru iu iuchèra tu iucàssi iddu iuchèra nui iucheràmu vui iucassivi loru iucherànu iucatu
979. Jumara: fiume
980. Jumenta: giovenca detto di cavalla
981. Jummedda: cavità formata dalle mani accostate e leggermente incurvate
982. Juocu: gioco
983. Jurica’: giudicare
984. Jurnata: giornata
985. Juvia: giuggiolo
986. Juvu: giogo
L
987. La: art. f. La
988. Laanaturu: mattarello per lavorare la pasta
989. Laani: sfoglia di pasta grossolana
990. Laciartu: lacerto
991. Lagna: lamentela
992. Lagnusu: lagnoso, lamentoso
993. Lamba: lume votivo ad olio
994. Lambiuni: lampione
995. Làmia: grossa pietra piatta
996. Lamparina: lampadina
997. Lampu: fulmine
998. Langedda: recipiente di creta dalla bocca larga porta acqua
999. Langidduzzu: utensile utilizzato per bere l’acqua (foto)
1000. Lapis: matita
1001. Lardari: fungo lattaro
1002. Lardu: lardo
1003. Lariu: largo
1004. Lassalu: lascialo
1005. Lastra: vetro
1006. Latajari: ieri l’altro
1007. Lattula: infiorescenza dell’ampelodesmos mauritanius
1008. Lauru: alloro
1009. Lavà: lavare, es lava li piatti
1010. Lavandinu: lavabo
1011. Lavannaru: punto del fiume ove si faceva il bucato
1012. Lavatizzi: moine sdolcinate
1013. Lavaturu: lavabo
1014. Lavinaru: torrente
1015. Leggiu/leggia: leggero
1016. Leparu: lepre
1017. Lestu: lesto, veloce
1018. Lestulestu: lesto lesto
1019. Letticu/Litticusu: malato di tubercolosi o malanni simili (dicesi anche di persone eccessivamente magre)
1020. Li: art plu i, le, gli
1021. Liattu: letto
1022. licchettu
1023. Liccucciu: goloso
1024. Lieggi: leggi
1025. Lientu/liendu: esile ma anche lento
1026. liggi: legge
1027. Liggiaru: leggero
1028. Lignami: legname
1029. Lijitimu: lett. Legittim, ma anche sano, perfetto
1030. Limmitu: limite
1031. Limosina: elemosina
1032. Limunata: limonata
1033. Limuni: limone
1034. Limusu: scivoloso
1035. Lindu: pulito
1036. Linga ri voj: serpentello, biscia
1037. Linga: lingua
1038. Linzulu: lenzuolo
1039. Lippu: muschio
1040. Liscebbussu: termine per dichiarare un asso terzo a tressette, botte in quantità, lavata di testa
1041. Lisciu: liscio
1042. Lissia: lisciva (detergente per panni ricavata dal trattamento con acqua a bollore della cenere di legno)
1043. Litania: preghiera ripetuta più volte
1044. Litiernu: pianta della macchia mediterranea
1045. Littatu: trasandato
1046. Littera: giaciglio per lo più di paglia su cui dormivano i bimbi per pagliaio
1047. Littra/littri: lettera
1048. Liuna: legna da ardere
1049. Liunati: Vibonati
1050. Liva’: levare
1051. Livata: caccia prevalentemente al tordo o merlo praticata la mattina presto
1052. Livatu: lievito madre
1053. Liviru: livido
1054. Loccu: li
1055. Loggia: balconata
1056. Lu: art. il
1057. Lugliu: luglio
1058. Lunnirí: lunedì
1059. Luongu: lungo
1060. Lupu: lupo
1061. Lurdu: sporco, lurido
M
1062. Maccaruni: pasta, Maccaruni chini: ravioli di pasta fresca fatta a mano ripieni di ricotta e prezzemolo
1063. Maccaturu/Muccaturu: fazzoletto ma anche foulard
1064. Macchia: macchia mediterranea o bosco ceduo
1065. Machina: automobile
1066. Macinà: Macinare
1067. Maciniallu: attrezzo per mandare granì di pepe o chicchi di caffè
1068. Màddara: persona grassottella e molto tranquilla che non si fa coinvolgere dai problemi della vita
1069. Maggiu: maggio
1070. Mahara: termine utilizzato per indicare sia la mantide religiosa sia persona dotata di poteri sovrannaturali maligni (una sorta di strega)
1071. Maistru: maestro
1072. Maiurana: maggiorana
1073. Malacrianza: scortesia
1074. Malamendi: persona cattiva, maligna; ma anche di qualcosa che è andato a male
1075. Malatia: malattia
1076. Malitiempu: maltempo
1077. Malivizzu: tordo
1078. Maltagliati: pasta maltagliata
1079. Mammanonna: nonna
1080. Mammata: tua madre
1081. Mamoziu: di persona poco reattiva
1082. Manca/manga: mancare
1083. Mancu: neanche
1084. Mandra: mandria
1085. Mandracca: cappotto di stoffa grezza
1086. Mànganu: mangano, utensile rompi-fibra usato nella lavorazione del lino
1087. Mangià o magnà: Mangiare
1088. Mangiatura: mangiatoia
1089. Mangino: zona sinistra umida
1090. Mangulicani: non sia mai
1091. Mania’: maneggiare, palpare
1092. Maniata: toccare con la mano, ma anche un pugno di qualcosa o un gruppetto di persone
1093. Manisi: mettere o stare a portata di mano
1094. Mannà: Mandare
1095. Mannaggia: esclamazione in sostituzione di “porco” nelle imprecazioni, mannaggia la capu tua: modo di dire quando qualcuno ha fatto qualcosa che riteniamo non giusta
1096. Mannara: roncola, attrezzo per tagliare le legna
1097. Manteca: burro contenuto in caciocavallo
1098. Manuali: manovale
1099. Manziuni: mansione
1100. Mappicia’: maltrattare, spiegazzare
1101. Marasciallu: maresciallo
1102. Marauledda: mora
1103. Marità: sposare
1104. Maritata: sposata
1105. Maritu: marito
1106. Mariuolu: ladro
1107. Maronna: Madonna
1108. Marosticu: amarognolo
1109. Martiaddu: martello
1110. Martiddati: martellate
1111. Martirí: martedì
1112. Martura: martora
1113. Maruca: lumaca
1114. Marzu: marzo
1115. Masaricoia: basilico
1116. Masca: ascella (es. “portu sutta masca”, ITA: trasporto tenendo sotto l’ascella)
1117. Mascara’: mascherarsi o mascherare
1118. Mascaru: attrezzo di ferro che conteneva polvere da sparo che si faceva esplodere durante le feste
1119. Mascatura: Lucchetto
1120. Mascédda: mascella
1121. Mascella: tavola, asse per costruzione
1122. mascharati: mascherati
1123. Masciata: imbasciata
1124. Massaria: grande quantità di pecore
1125. Massaru: detto di frantoiano, operaio che dirigeva i lavori o anche di pastore
1126. Masticandi: gomma da masticare
1127. Masticatu: masticato ma anche furbo
1128. Mastu: maestro, soprattutto di artiguano
1129. Matarazzu: materasso
1130. Matina: mattina
1131. Matinata: mattinata
1132. Matogni: fioroni
1133. Matra: madia
1134. Matredda: recipienti di legno in cui si deponevano le pagnotte a lievitare
1135. Matutinu: rintocco della campana alle 6
1136. M’aundu: mi unto
1137. Mazzacani: pietra
1138. Mazzarieddu: mazza di piccole dimensioni, asticina
1139. Mazzia’: picchiare/bastonare
1140. Mazziata: bastonata
1141. Mazzu: mazzo es. Di fiori
1142. Mbaccà: imbottire i fichi secchi con semi di finocchio e noci, es. mbaccà li ficu
1143. Mbacci: in faccia
1144. mbaglia’: impagliare
1145. Mbagliaseggi: chi impaglia sedie e damigiane
1146. Mbana’: impanare
1147. Mbappina’: confondere
1148. Mbappulatu: di persone imbranate
1149. Mbapucchia’: imbrogliare, ingarbugliare
1150. Mbara’: imparare ma anche insegnare
1151. Mbaranza: tirare a pari
1152. Mbasciata: infasciata
1153. Mbasta’: impastare
1154. Mbastisci: imbastire
1155. Mbastura’: impastorare le mucche
1156. Mbenni: appendere
1157. Mbiastra: impiastrare
1158. Mbiastratu: impiastrato
1159. Mbiccià: impicciare
1160. Mbicciu: impiccio, fastidio
1161. Mbiettu: sul petto
1162. Mbignà: inpegnare
1163. Mbigna: tomaia, pellame duro per lo più per scarponi
1164. Mbista’: impestare
1165. Mbizzazilli: si dice di persone che cercano di mettere zizzania tra altre persone, riportando commenti, insinuando qualcosa e fomentando litigi
1166. Mboni: mettere un secchio o un peso in testa per trasportarlo
1167. Mborta: premura, preoccupazione
1168. Mbratta’: imbrattare
1169. Mbrattatu: imbrattato
1170. Mbriacà: ubriacarsi
1171. Mbriacuni: ubriacone
1172. Mbrina’: impregnare, ingravidare
1173. Mbrista’: prestare
1174. Mbruenza: influenza
1175. Mbruglia’: imbrogliare ma anche mischiare
1176. Mbrugliuni: imbroglione/impostore
1177. Mbruntu: di fronte, cazzuttuni mbrunti
1178. Mbruogliu: imbroglio
1179. Mbruscinà: strofinare o trascinare sul suolo
1180. Mbunni: bagnare DECL. iu mi mbùnnu tu ti mbùnni iddu si mbùnni nui ni mbunnìmu vui vi mbùnniti lori si mbùnninu iu mi mbunnìa tu ti mbunnìvi iddu si mbunnìà nui ni mbunnìamu vui vi mbunnìaviti lori si mbunnìanu iu mi mbunnìatti tu ti mbunnìsti iddu si mbunnìu noi ni mbunnèmmu vui vi mbunnìstivi lori si mbunnèru iu mi mbunnèra tu ti mbunnissi iddi si mbunnera nui ni mbunneramu vui vi mbinnissivi loru si mbunneranu mbussu
1181. Mburnà: Infornare
1182. Mbussu: bagnato
1183. Mbusta’: aspettare qualcuno appartati in un luogo
1184. Mbuttuna’: imbottire, farcire
1185. Mbuttunatura: ripieno, farcitura di coniglio o pollo al ragù
1186. me’: interlocuzione che assume diversi significati a seconda del contesto e della frase; si utilizza per dare carattere e tono alla frase; es “mmè! Mo si!” “mmè! Mo basta!” “mmè! Mi n’aggia ij mo”
1187. megliu: meglio
1188. Meh: interlocuzione verbale per interrompere una conversazione e salutare; es “meh mo mi n’aggia ini”
1189. Meli: miele
1190. Mendi: mente
1191. Menti: mentre
1192. Menzacartuccia: persona di poco valore
1193. Menzanotti: mezzanotte
1194. Menzu: mezzo di trasporto, autoveicolo
1195. Meti: Mietere
1196. Meurila: merlo
1197. Mianzu staru: mezzo staio, 5 litri
1198. Mianzujuarnu: mezzogiorno
1199. Miaricu: dottore
1200. Micciarieddu: fiammifero
1201. Mienzu: in mezzo ma anche mezzo inteso come metà
1202. Mierculirí: mercoledì
1203. Miericu: dottore/medico
1204. Migliara: migliaio/a
1205. Migliuria: miglioramento
1206. Milainu: melo selvatico
1207. Milazzu: miele cotto durante la fusione della cera.
1208. Mileu: frassino, pianta del bosco ceduo
1209. Milica: sorgo gentile
1210. Miliddu: mela
1211. Miliddu: melo, m cazziddu (aspro) m urliddu (dolce), m iacciu
1212. Milogna: tasso
1213. Mina: butta es. “tianiti forti ca lu viantu mina”
1214. Minà: buttare es. “mina la pasta”
1215. Minestra: verdura
1216. Minna: seno
1217. Minnita: fungo
1218. Minumali: esclamazione menomale
1219. Minzettu: unità di misura
1220. Miraculu: miracolo
1221. Miraculusu: miracoloso
1222. Miraglia: medaglia
1223. Miricini: medicine
1224. Miriusu: invidioso
1225. miriusu: invidioso
1226. Misali: Tovaglia
1227. Misata: salario mensile
1228. Miscà: mischiare
1229. Miscitura: giara di terracotta per l’olio
1230. Misciu: intercalare utilizzato per richiamare i gatti “misciu misciu”
1231. Missa: messa
1232. Miuza: Milza
1233. Mizzuni: mozzicone
1234. Mmasciata: richiamo o riportare qualcosa a qualcuno per conto di terzi
1235. Mmende/teni a mmendi: ricordare
1236. Mmiria: invidia
1237. Mmità: invitare
1238. Mmitu: invito
1239. Mmocca: in bocca
1240. Mmorza: le maniglie dell’amore
1241. Mmurta’: spegnere es. Mmorta lu fuocu, mmorta la luci
1242. Mocciu: mostro/mostriciattolo
1243. Modda: molle ma ancheparte meccanica della serratura es. “Nun ci fa j la modda inda la mascatura” (ITA: non forzare l’ultima mandata di chiave per evitare che il molleggio scatti e si infili nello scasso)
1244. Mola: molare ma anche pietra per affilare le lame oppure una pietra per molare le lame
1245. Molla: molla elastica
1246. Monacu: monaco
1247. Mossa: mossa, ma anche di animale femmina pronta per la fecondazione; es “la purcedda è mossa, porta lu verru”
1248. Mozza: abbondante escremento umano
1249. Mpirtica’: mettere una pertica ai fagioli
1250. Mprema: preoccupazione
1251. mu: ora
1252. Muaddu: molle
1253. Muartu: morto
1254. Muarzu: morso es “tagliami nu muarzu ri pani”
1255. Mubbiliu: mobilia
1256. Muccaturu/maccaturu: copricapo delle signore paesane indossato per fare le faccende domestiche o andare in campagna (era un modo per raccogliere e tenere in ordine i capelli), ma anche fazzoletto
1257. Mucchia: inula viscosa
1258. Mucciariaddi:
1259. Muddica: mollica
1260. Mugliatiellu: pietanza culinaria a base di intestino di capretto, “rizzola” di capretto (membrana che si trova tra il fegato e l’intestino accanto alla trippa), “ndriglia” (parte vicino all’intestino), prezzemolo, aglio fresco, formaggio stagionato di capra a fette sottili, caciocavallo a fette sottili, un pizzico di formaggio stagionato grattugiato, un pizzico di sale
1261. Muglieri: moglie
1262. Mulignana: melanzana Mulignana mbuttunata: melanzana imbottita/farcita
1263. Mulinaru: mugnaio
1264. Mulittieri: colui che possiede i muli
1265. Mulu: mulo
1266. Mummulu: recipiente di creta a bocca piccola per contenere acqua (foto)
1267. Munduni/minduni: mucchio, gran qualità
1268. Mungi: mungere
1269. Munna’: sbucciare, es “rusì munna nu purtuallu”, rosa sbuccia un’arancia
1270. Munnizzaru: discarica
1271. Munnizzi: immondizia
1272. Munnu: mondo
1273. Munnulu: scopa fatta con pennacchi di mais per pulire il formo dalla cenere
1274. Muntagna/mundagna: montagna
1275. Muntivireu: Montevideo, capitale dell’Uruguay
1276. Muoddu: molle
1277. Muorzu: morso, boccone
1278. Murgirati: Morigerati
1279. Muricinu: piccolo muro di pietra
1280. Murmurià: borbottare
1281. Murtacinu: legna che non arde
1282. Murtiddi: mirto
1283. Murtoriu: fiacca, mosceria
1284. Muru: muro
1285. Musca: mosca
1286. Muscagliuni: mosca di grandi dimensioni
1287. Muschia’: di mucche che impazziscono e cominciano a correre alla puntura della mosca cavallina
1288. Muschiddi: moscerini
1289. Muscitura: recipiente di terracotta che conteneva olio
1290. Musciu: moscio
1291. Musciuni: fico appassito
1292. Mùscula: terminale del fuso da filatura a forma di uncino
1293. Musica: inteso come banda musicale
1294. Mussu: muso
1295. Mustazzu: baffo
1296. Mutiddu: imbuto piccolo
1297. Mutignu: che non parla
1298. Muttita: coperta per il letto, molto pesante
1299. Mutu: muto o anche imbuto
1300. Muzzà: tagliare, mozzare
1301. Muzzicata: morso
N
1302. Naca: culla
1303. Nacà: cullare
1304. Nandi: avanti
1305. nanzerretu: andirivieni
1306. Nanzi (a): avanti, di fronte
1307. Nanziarretu: avanti-indietro
1308. Nasca: fori nasali
1309. Nasiddu: piccolo naso
1310. Naspru: glassa di zucchero per dolci
1311. Nassa: attrezzo a forma piatta di latta con manico per raccogliere l’olio per affioramento
1312. Nassa: nassa, attrezzo di vimini per la pesca
1313. Nasu: naso
1314. nbilatu: infilato
1315. nboca: riscalda
1316. Nchiuva’: inchiodare
1317. Ndacca’: tagliare, segnare
1318. Ndacca: taglio, segno, lesione, ferita
1319. Ndicchia: piccolissima quantità
1320. Ndilata: divisorio nella stanza
1321. Ndisichisci: dimagrire/tessere
1322. Ndisicutu: magro, tisico
1323. Ndòmmitu: rincoglionito
1324. Ndonacu: intonaco
1325. Ndoniu: Antonio
1326. Ndraci: andrace
1327. Ndrasatta o alandrasatta: all’improvviso
1328. Ndrica’: interessarsi
1329. Ndrichera: persona “curiosa”
1330. Ndrillici: salsiccia povera fatta con scarti di carne soprattutto guanciale, nervetti e a volte anche interiora
1331. Ndrocchia: malafemmina (intra+rocchia= tra molti uomini)
1332. Ndrugliu: miscuglio, intruglio
1333. Ndrunatu: intontito
1334. Ndruppicà= inciampare
1335. Ndruvula’: intorbidire/ tracannare
1336. Ndubbicà: mangiare ingozzandosi
1337. Nduccati: piegati
1338. Ndunaca’: intonacare
1339. Ndunè: Diminutivo di Antonia
1340. Nduornu: intorno
1341. Nduppu: doppio
1342. Ndura’: indorare, pratica della cucina con cui si impanano le verdure lesse o carni con uova e farina o pangrattato prima di friggerle; es “li carcioffuli ndurati e fritti” ita: i carciofi dorati e fritti; la stessa pratica viene definita anche “mbana’” ovvero impanare
1343. Nduratu e frittu: frittura dorata
1344. Ndurciniatu: attorcigliato
1345. ndurtà: avvolgere
1346. Ndurza’: quando qualcosa ti va di traverso, asfissiare
1347. Ndurzatu: quando ti si blocca qualcosa in gola e fai fatica a mandarla giù
1348. Ndussicatu: intossicato
1349. Ndusta’: indurire
1350. Nduvina’: indovinare
1351. Neglia: nebbia
1352. Nespra: nespola
1353. Nespri virnili: nespole invernali
1354. Nfussatu: infossato
1355. Ngacaglia’: balbettare
1356. Ngaimatu: persona impacciata e ritardata
1357. Ngallà: accoppiamento tra gallina e gallo.
1358. Ngandatu: persona poco attenta
1359. Nganna: in gola
1360. Ngannà: ingannato
1361. Ngapu: in testa
1362. Ngaravuogliu: groviglio confuso (ngaravugliatu: aggrovigliato, anche in senso figurativo “ti si ngaravugliatu cu li paroli” ita: ti sei espresso in modo confuso sbagliando i termini)
1363. Ngarcirà: carcerare
1364. Ngaricà: incaricare ma anche “nun ti ni ngarricà, non ti preoccupare, assumere l’incarico
1365. Ngarra’: indovinare ma anche fare una scelta/qualcosa di buono; es “aggiu ngarratu a scigli” ita: è scelto bene
1366. Ngarrittatu: persona con difficoltà deambulatorie
1367. Ngasa’: schiacciare/ pressare
1368. Ngatastà: incastrare, intrappolare es. ”t’aggiu ngatastatu” (ti ho incastrato)
1369. Ngazzatu: arrabbiato
1370. Nghianu: dritto, pianeggiante
1371. Nghimà: imbastire
1372. Nghiummà: appesantire, o anche impallinare
1373. Nghiuva’: inchiodare
1374. Ngiarma’: arrangiare qualcosa, fare alla meglio
1375. Ngienzu: incenso
1376. Ngigna’: cominciare a mangiare qualcosa, aprire qualcosa; es “aggiu ngignatu lu zuccaru” ita: ho aperto il pacco di zucchero
1377. Nginà: inchinarsi
1378. Nginaglia: inguine
1379. Nginatu: persona dai movimenti lenti e incerti ,storpio, con braccia o mano offesa
1380. Nginza’: incensare
1381. Ngirata: incerata
1382. Ngistà: mettere i panni nella cesta per lavarli in questa successione: dotto le vesti peggiori, poi le migliori e infine gli stracci su cui si colava la lisciva
1383. Ngoppa: sopra
1384. Ngrassà: ingrassare
1385. Ngravuogliu: groviglio
1386. Ngrifa’: mettere i capelli irti
1387. Ngrirenza: avv a credito
1388. Ngrisci: rincrescre
1389. Nguacchia’: sporcare/ acchiappare
1390. Nguacchiu: garbuglio, far male una cosa
1391. Nguaddu: addosso
1392. Nguarta’: ingrossarsi
1393. Nguattarsi: nascondersi
1394. Nguccia’: persistere, impuntarsi
1395. Ngufana’: ingrassare
1396. Nguiendi: unguenti
1397. Ngulà: piegarsi su sé stessi verso terra
1398. Ngullà: incollare
1399. Ngullatu: incollato
1400. Ngulu: nel sedere
1401. Ngunicchià: inginocchiarsi
1402. Ngunucchiatu: inginocchiato
1403. Nguoddu: addosso
1404. Nguorpu: nel corpo
1405. Ngurunatu: incoronato
1406. Ngutugna’: riempire/coprire di lividi
1407. Nguzzicutu: sporco vecchio ed indurito (da cuzzica ovvero crosta di ferita-vruvula)
1408. Nicà: annegare
1409. Niervu: nervo Niervu ngravaccatu: nervo accavallato
1410. ninniddu: neonato
1411. Ninnillu: bambino in fasce
1412. Niputi: nipote/i
1413. Niru: nido
1414. Nisciuni: nessuno
1415. Niuru: Nero
1416. Nividdica: nevischia
1417. Nocca: fiocco/ organo sessuale femminile
1418. Noggia: leggero fastidio, disgusto
1419. Noni: rafforzativo di no
1420. Nonnitu/a: tuo nonno/ tua nonna
1421. Nonu: nono
1422. Nora: nuora
1423. Notti: notte
1424. Novi: nove
1425. Nqueta’/nquieta’: inquietare
1426. Ntisicutu: irrigidito
1427. Ntramendi: nel frattempo
1428. Ntruvulatu: intorbidito
1429. Nuci: noce
1430. Nuciddi: noccioline
1431. nummaru: numero
1432. Numminà. nominare
1433. Numminata: nominata, fama, reputazione, nomea
1434. Nun mi fiu: non ce la faccio
1435. Nunnu: tappo
1436. Nuovu/nova: nuovo/a
1437. Nuricu: nodo
1438. Nutaru: notaio
1439. Nuttata: nottata
1440. Nuvembri: novembre
1441. Nuvena: novena
1442. Nuzzu: sansa
1443. Nzaccà: mettere nel sacco
1444. Nzalata: insalata
1445. Nzallanutu: rallentato nei riflessi e nei pensieri (dei vecchi: “nu viecchiu nzallanutu” ITA: un vecchio rimbambito)
1446. Nzammara’: prelavaggio, fase 1 della lavatrice (in realtà si insaponavano i panni e si mettevano in ammollo)
1447. Nzerta: (di salsiccia) formato da diversi traccani, tanto quanto se ne riusciva ad appendere per essiccare; (di cipolle, di aglio etc) treccia di cipolle da appendere per conservare
1448. Nziartu: innesto
1449. Nziemi: insieme
1450. Nzippa: riempire fino all’orlo
1451. Nzippu: pieno fino all’orlo
1452. Nzirra’: chiudere
1453. Nzirratu: detto del pane non lievitato
1454. Nzirtà: innestare
1455. Nzittatu: chiuso
1456. Nziva’: sporcare, ma soprattutto ungere
1457. Nzivatu: unto
1458. Nzuannu: sogno
1459. Nzuatt nzuatt: cottura lenta
1460. Nzugna: sugna
1461. Nzunnà: sognare
1462. Nzunnàto: sognato
1463. Nzura’: sposarsi
1464. Nzurari: sposarsi
1465. Nzurfarà: dare lo zolfo alle viti
1466. Nzurfaraturu: strumento utilizzato per dare il rame alla vite
1467. Nzurta’: infastidire
1468. Nzurtu: spavento
O
1469. Oj: oggi
1470. Olà: detersivo per lavare i piatti
1471. Olani: uccello migratore, rigogolo
1472. Orza: borsa, occhiaia
1473. Ottu: otto
1474. Ova: uova
P
1475. Paà: pagare
1476. Pacca: natica, pezzo, parte; es “piglia na pacca ri piparuolu” ita: prendi un pezzo di peperone
1477. Paccariata: schiaffeggiata
1478. Paccià: giocare
1479. Paccia: pazzia
1480. Pacciarieddu: pazzerello
1481. Paci: pace
1482. Pacienza: pazienza
1483. Pagliaru: pagliaio, luogo dove si conserva la paglia, spesso sistemata a forma di cono per far defluire l’acqua piovana
1484. Paglietta: cappello di paglia
1485. Pagliuca: pagliuzza
1486. Paisanu: paesano
1487. Paletta: paletta
1488. Paliaddu: palo
1489. Paliaturu: detto di frantoiano, il secondo operaio, quello di fatica, che spingeva il palo del torchio
1490. Palittedda: palettina
1491. Pallunaru: inventafrottole, bugiardo
1492. Palluni: pallone
1493. Palummu: colombo
1494. Pampanu: foglia della vite
1495. Panaru: cesto fatto a mano utilizzato per raccogliere frutta, verdura e altro (foto)+ cucchiari “cucchiai di legno fatti a mano”
1496. Pandanu: pandano
1497. Pandorra:
1498. Panedda: pagnotta, Panedda prena: pietanza succulenta preparata soprattutto quando si andava in campagna in quanto pratica da portare dietro; consiste in una pagnotta intera alla quale viene tagliata la parte superiore (viene creato una sorta di coperchio), viene tolta parte della mollica e farcita con ciambotta, frittata, quello che si voleva, dopodiché veniva richiusa
1499. Pannacciaru: venditore ambulante di stoffe, vestiti
1500. Pannu: abito, vestito drappo, ma anche anche lo strato di grasso che si sedimenta sul latte
1501. Panza: pancia. Panza ri viermi: persona che non si accontenta mai
1502. Panzanaru: chi mangia tanto
1503. Papagna: ceffone o anche abbiocco
1504. Papara: papera, oca
1505. Papareddi: paperelle
1506. Pappici:
1507. Pappula: ragnatela
1508. Para’: scacciar/allontanare un animale o un insetto
1509. Parangulu: paranchino
1510. Paravisu: paradiso
1511. Pari: paio
1512. Parlà: parlare
1513. Parlamendu: parlamento
1514. Paroccula: bastone dei pastori con manico a forma tondeggiante che serviva anche per sollecitare le bestie
1515. Paru: paio
1516. Pasca: Pasqua
1517. Pascali: Pasquale
1518. Pasci: Pascolare
1519. Pascuni: Pasquetta
1520. Passa’: passare
1521. Passaru: passero
1522. Passatella: gioco di carte “patruni” con smazzata da parte di ogni singolo componente del tavolo
1523. Passia’: passeggiare
1524. Passiata: passeggiata
1525. Passida’/scittifora: esclamazioni per cacciare via cani e gatti
1526. Passiuni: passione
1527. Passu: passo
1528. Passuli: uva appassita
1529. Pastareddi: biscotti fatti in casa tipo cantucci
1530. Pastetti: biscotti
1531. Pastinaturu: attrezzo di legno a forma appuntita con manico che si usa per forare il terreno e preparare la dimora per ortaggi
1532. Patacca: grossa macchia o anche una moneta di poco valore
1533. Pataffiu: lungo scritto noioso
1534. Patana: patata, fig. bella donna
1535. Patani amaricani
1536. Pataternu: Padreterno
1537. Pataturcu: eufemismo per evitare espressioni blasfeme
1538. Patedda: pala dei fichi d’india
1539. Patimientu/patimiendu: patimento
1540. Patisci: patire
1541. Patrigilormu: gioco di movimento per bambini (si specifica in seguito)
1542. Patrinostu: padre nostro preghiera
1543. Patritu: tuo padre
1544. Patruni: padrone ma anche gioco di carte
1545. Patutu: denutrito ma anche patito (dal verbo patire)
1546. Pazziarieddu: giocherellino, giocattolino
1547. Pazziella: una cosa semplice, da poco
1548. Pecura: pecora
1549. Pedda: pelle
1550. Peggiu/ peu: peggio
1551. Peppu: Giuseppe
1552. Perdi: perdere
1553. Perna: cumulo di fieno sistemato ad arte intorno ad un perno centrale intorno in modo che l’acqua piovana non vi penetrasse
1554. Persicu: nocepesca
1555. Persu: perduto o anche guasto (in riferimento ad un alimento)
1556. Pertica: pertica, paletto di legno alto minimo 2,50m e con diametro non superiore ai 4cm; il termine viene utilizzato anche per identificare una persona eccessivamente alta
1557. Pezza: pezza
1558. Piaa: piaga
1559. Piari: piede
1560. Piattu: piatto
1561. Pica: uccello, gazza ladra
1562. Picchi’: perchè
1563. Picchia/u: un pochino es “picchiu picchiu” poco poco
1564. Picciuni: piccione o il più piccolo della nidiata
1565. Pici: pece
1566. Piciolla: organo femminile
1567. Picu: piccone
1568. Picundria: malinconia profonda
1569. Picuraru: pastore di pecore, pecoraio
1570. Picuruni: pecorone
1571. Piecuru: ariete
1572. Piettu: petto
1573. Pietusu: pietoso
1574. Piezzu: pezzo
1575. Pifania: epifania
1576. Piglià: Prendere
1577. Pigliataruocchiu: malocchio
1578. Pigliatu: preso
1579. Pignata: contenitore in terracotta per cuocere gli alimenti vicino al fuoco
1580. Pignatiaddu: piccolo pentolino
1581. Pilà: pelare
1582. Pilastru: pilastro
1583. Pilatu: pelato
1584. Pilizziottu: poliziotto
1585. Pilligrinu: pellegrino
1586. Pillitruni: svogliato
1587. Pilu: pelo
1588. Pilusu: peloso
1589. Pilusu: piccola porzione di formaggio appena cagliato che si dava ai bambini
1590. Pimmarola: pomodoro, “p. virnili” pomodori invernali, piccolo pomodoro tondo giallo a buccia dura che si conservava appesa alle pertiche durante la stagione invernale
1591. Pimmici: cimice
1592. Pindòra: influenza con febbre
1593. Pinduni: un punto/posto fisso; es “statti fermu a nu pinduni” ita: stai fermo in un punto fisso/preciso
1594. Pingoppa: da sopra
1595. Pinna: penna
1596. Pinniaddu: pennello
1597. Pinnicà: spennare
1598. Pinnillissa: pennellessa, pennello più grande
1599. Pinninu: Penna da calamaio
1600. Pinnulàri: ciglia e sopracciglia
1601. Pinnulu: pillole
1602. Pinta ri tagliulini: sfoglia di tagliolini
1603. Pinzieri: pensieri
1604. Pinziuni: pensione
1605. Piparualu: peperone es piparualu amaru peperone piccante
1606. Pipatella: peperoni macinati, peperoncino piccante tritato sott’olio
1607. Pipi: pepe
1608. Pipiriti: fungo
1609. Pipitula: Parlantina
1610. Pippa: pipa
1611. Pippià: fumare la pipa ma anche più in generale fumare
1612. Pippinu: Giuseppe
1613. Pippinucciu: Giuseppe diminutivo
1614. Piragliuni: avere dei grandi piedi (teni nu paru piragliuni), ma anche una grande pianta
1615. Pirainu: pero selvatico
1616. Pirata: impronta del piede
1617. Pirdenza: perdita
1618. Pirdonu: perdono
1619. Pirduna’: perdonare
1620. Pirettu: recipiente di vetro di 5 litri
1621. Piringuli: fronzoli di una tovaglia, asciugamani o copriletto
1622. Pirittiaddu:
1623. Pìritu: Peto, scorreggia
1624. Pirizia: perizia
1625. Pirneddi: tipo di prugna
1626. Pirnicocca: albicocca
1627. Pirsunali: personale
1628. Pirticati: botte con la pertica; es “si nun ti ni vai ti pigliu a pirticati”
1629. Pirtusà ma anche spirtusà: bucare
1630. Pirtusu: buco, fessura
1631. Piru: pero, p. ri la vecchia, p. spatuni, p. scannameli
1632. Pirucchiu: pidocchio es “Pirucchiu pigliatu sangu” persona che si crede migliore degli altri solo perché ha grandi disponibilità economiche; persona
1633. Pirucchiusu: avaro
1634. Pirutu: perito
1635. Pisà lu granu: Togliere l’acino dalla spiga attraverso lo sfregamento di una grossa pietra trainata dai buoi sull’aia oppure attraverso apposito attrezzo sbattuto sulle spighe violentemente
1636. Pisa: pesa
1637. Pisandi: pesante
1638. Pisaturu: mortaio
1639. Pisca’: pescare
1640. Pisci: pesce
1641. Piscià: urinare
1642. Pisciasutta: pisciasotto
1643. Pisciata: urina
1644. Pisciaturu: Vaso da notte
1645. Pisciculu: canale dove scorre l’acqua
1646. Piscipandana: erba che cresce nei ristagni, si mangiava infarinata e fritta
1647. Piscuni: Pietra di medie o grosse dimensioni
1648. Pisialli o pisilli: piselli
1649. Pissutta: da sotto
1650. Pisu: peso
1651. Pisulu pisulu: prendere (alzare) o fare una cosa con leggerezza e velocità
1652. Pitalini: calzini
1653. Pitazzu: pezzo grosso
1654. Pitàzzualo: impacco di sorgo caldo che si poneva sulle articolazioni dolenti
1655. Pitrati: lanciare le pietre contro qualcuno o qualcosa
1656. Pitrusinu: prezzemolo
1657. Pittina’: pettinare
1658. Pittìnissa: antico ferma capelli ancora oggi utilizzato dalle persone anziane
1659. Pittirussu: pettirosso
1660. Pìttiula: pettegola
1661. Pìttula: parte della camicia che fuoriesce dai pantaloni
1662. Pitturinèdda: ventresca, pancetta fresca del maiale da cucinare con la verdura, fagioli…
1663. Pituaiu: faina
1664. Pizonna:
1665. Pìzza: organo sessuale maschile da non confondersi con la “pizza” da forno che è “pizzu”
1666. Pizzannaru: organo genitale maschile
1667. Pizzarurci: tipico dolce sicilese delle feste (pan di spagna bagnato con liquore, farcito con crema pasticcera classica e al cioccolato e ricoperto di glassa di zucchero e “cumbittieddi” ovvero confettini colorati o “cirasa sciruppati” ovvero ciliege sciroppate
1668. Pizzèndi: povero, senza soldi
1669. Pizziaddu:
1670. Pizzica’: pizzicare
1671. Pizzìcata: pizzico
1672. Pizzicedda: piccola pezza
1673. Pizzìddi: pasta della pizza fritta in porzioni piccoline guarnite o con miele nella versione dolce o con sugo nella versione salata
1674. Pizzu: focaccia
1675. Pizzudda: piccola pezza
1676. Pizzulatu: era un fantasma (un’anima) che faceva ardere i fasci di rami secchi (li rumendi)
1677. Pizzulià: piluccare
1678. Pizzulu ri lu cuarvu: letteralmente punta del corvo (da noi utilizzato per identificare un punto preciso della montagna di san michele)
1679. Pìzzulu: becco dell’uccello
1680. Pizzùtu: appuntito
1681. Pocu: poco
1682. Poddula: insetto che mangia il grano e i farinacei in genere
1683. Pòndi: ponte
1684. Pòsa: feccia deposito, morchia
1685. Pòsta: posta, luogo appartato, stabilito, ove si aspetta il passaggio della selvaggina, durante la battuta di caccia per abbatterlo, ma anche Ufficio postale
1686. Potèssi: può essere. Forse
1687. povirannùi: poverinoi
1688. Prena: incinta
1689. Prencula: altalena
1690. Pressa: fretta
1691. Preta: pietra
1692. Preula: pergola
1693. Previti: prete
1694. Priaddiu: prega dio
1695. Pricettu: precetto
1696. Pricissiuni: processione
1697. Prieviti: preti
1698. Prihatoriu: purgatorio
1699. Primu: primo
1700. Prinospera: peronospera
1701. Pririca: predicare o anche borbottare
1702. Priricaturu: frate che diceva l’omelia alle feste patronali
1703. Prisendi: presente/i
1704. Prisuttu: prosciutto
1705. Prjiatu: contento, emozionato
1706. Pruaffici: forbice
1707. Pruciessu: processo
1708. Prucinu: pulcino
1709. Pruibisci: proibire
1710. Prummisi: promesse
1711. Pruoffici: forbice
1712. Pruoi: porgere
1713. Prusuttu: prosciutto
1714. Pruva’: provare
1715. Pruvinu: semenzaio
1716. Pruvuluni: provolone
1717. Puastu: camino
1718. Puca: talea, ramoscello
1719. Puddastru: pollo
1720. Puinu: pugno
1721. Pulenta: polenta
1722. Pulicastru: Policastro Bussentino
1723. Pulici: pulce
1724. Pulizza: pulisce
1725. Pumba: pompa
1726. Pumpià: irrorare, dare il ramato
1727. Pumu: infiorescenza del mais, del sorgo etc
1728. Pundina: chiodino
1729. Pundu: punto di cucitura
1730. Pungi: pungere
1731. Puondi: ponti
1732. Puppuledda: piccolo uccello migratore
1733. Purcaria: porcheria
1734. Purcaru: porcaio
1735. Purcedda: scrofa
1736. Purciaddu: maiale
1737. Purcidduzzu ri sand’andoniu: farfalle di piccole dimensioni, generalmente di colore marrone/grigio; secondo una credenza antica porterebbero fortuna.
1738. Purcili: porcile
1739. Purdita: persona libertina, che va sempre in giro, poco seria
1740. Purditu: cavallino
1741. Purmuni: polmone
1742. Purmuniti: polmonite
1743. Purpette: polpette
1744. Purtuallu: arancio
1745. Purtuni: portone
1746. Purviri: polvere es “purviri ri piparualu” polvere di peperone
1747. Puschera: peschiera
1748. Puscraj: dopodomani
1749. Puscriddu: fra tre giorni
1750. Pustali: autobus
1751. Pustera: postina
1752. Pusteuma: pustola/escrescenza/protuberanza corporale
1753. Pustià: seguire e spiare qualcuno
1754. Putà: potare
1755. Putia: bottega
1756. Puuzu: polso
1757. Puzià: impastare a pugni chiusi la pasta del pane.
1758. Puzunettu: polsonetto, pentolino con un solo manico
1759. Puzzu: posso
1760. Puzzulendi: puzzolente
Q
1761. Quacchiedda: Ferri che servivano a fissare i lacci alle tomaie
1762. Quacchiu: cappio
1763. Quacchiuni: ginestra
1764. Quaglià: cagliare
1765. Quagliu: caglio
1766. Qualchirunu: qualcuno
1767. Quanna: quando
1768. Quarsisima: Quaresima
1769. Quarta: un quarto di litro
1770. Quartu: quarto
1771. Quaternu: quaderno
1772. Quattu: quattro
1773. Quattuordici: quattordici
1774. Quietu: quieto
1775. Quindu: quinto
1776. Quinnici: quindici
1777. Quintinu: quinta parte di litro
R
1778. Ra nandi: davanti
1779. Ra’: dare/ picchiare
1780. Ra[g]a’: trascinare in modo sforzato
1781. Rà[g]atu: espettorazione mucosa e sputata (la G è muta o meglio è una “occlusiva velare sonora”)
1782. Raatu: Sputo con muco
1783. Rabbucca’: riempire fino all’orlo
1784. Racchia: donna poco avvenente
1785. Raccumanna’: raccomandare
1786. Rafora: avverbio da fuori
1787. Rainda: avverbio da dentro
1788. Ramagli: fascio di rami (generalmente le estremità dei rami in quanto più sottili) secchi, utilizzati per i forni a legna
1789. Ramagli: fronde, rami, frasche
1790. Ramigna: gramigna
1791. Rancu/rangu: crampo
1792. Ranna’/aranna’: dannarsi
1793. Rannu: danno
1794. Ranza’ o arranza’: dare un’occhiata, controllare
1795. Raperi: avverbio dai piede
1796. Rapisti: cime di rapa selvatiche
1797. Rapprisinda’: rappresentare
1798. Rappu/(g)rappu: grappolo (di uva)
1799. Rarica: radice
1800. Rascà: graffiare
1801. Rascu: liberazione rumorosa della gola dal muco oppure graffio
1802. Rasu: a filo
1803. Rasuiu: rasoio
1804. Rasula: canale di scolo di acque piovane
1805. Rau’: ragù
1806. Razza: razza
1807. Razzulià: razzolare
1808. Razzuolu: trappola per tordi e merli
1809. Recimu: decimo
1810. Reumi: reumi
1811. Ri: di
1812. Riaci: dieci
1813. Riala’: regalare
1814. Rialu: regalo
1815. Riandi: denti
1816. Riavulu: diavolo
1817. Ribbinettu: rubinetto
1818. Ribbusciatu: debosciato
1819. Ricacciu: ricaccio, nuova vegetazione
1820. Ricanusci: riconoscere
1821. Ricchiuni: omosessuale
1822. Ricembri: dicembre
1823. Riciannovi: diciannove
1824. Riciassetti: diciassette
1825. Riciottu: diciotto
1826. Ricogli: ritornare a casa, o anche raccogliere degli oggetti che sono all’esterno per porli al loro posto all’interno, o far tornare gli animali alla stalla
1827. Ricu: dire
1828. Ricuta’: sistemare, appianare il terreno dopo averlo zappato
1829. Riebbitu: debito
1830. Riestu: resto
1831. Rifettu: difetto
1832. Rifiattu: difetto
1833. Rifuddica’: risvoltare (ad esempio l’orlo dei pantaloni se troppo lunghi o le maniche di una camicia)
1834. Rifunni: rimetterci o aggiungere
1835. Riggina: regina
1836. Riggipettu: reggiseno
1837. Rigiola: mattonella
1838. Rignuni: Rene
1839. Rimisu: dimesso, esile
1840. Rimita: eremite
1841. Rimotu: (di posto) nascosto, lontano, poco accessibile
1842. Rimunnà: pulire i campi dalle erbe
1843. Rina: sabbia
1844. Rinaccia’: cercare, con ago e filo, di riprendere le trame di un tessuto per riparare uno strappo
1845. Rinali: orinali
1846. Rinara: denari
1847. Rindicata: morso
1848. Ringhiara: ringhiera
1849. Ripazza: riva scoscesa
1850. Ripizza’: rammendare
1851. Riponi: riporre
1852. Ripustigliu: sgabuzzino
1853. Riri: ridere
1854. Ririculeddi: ridanciane; di persone che ridono spesso e volentieri, con gusto e spensieratezza; viene utilizzato, a volte, anche in maniera dispregiativa quando si vuole dire di una persona di grossolana giovialità
1855. Ririttu: diritto
1856. Risceri: andare a controllare “li razzuali” per vedere se ci sono “mslivizzi”??????
1857. Riscipulu: discepolo
1858. Riscisa: discesa
1859. Riscurri: conversare
1860. Riscurri: parlare, chiacchierare
1861. Riscursu: discorso
1862. Risgraziatu: disgraziato
1863. Risicatu: detto di indumento stretto o corto
1864. Risiccu: fiume secco
1865. Risignu: disegno
1866. Rispettu: rispetto ma anche dispetto
1867. Rispira’: respirare
1868. Rispiratu: disperato
1869. Rispitta’: rispettare
1870. Rispunibbili: disponibili
1871. Ristà: rimanere
1872. Ristellu: listello
1873. Ristucciu: stoppie del grano dopo la mietitura
1874. Risu: riso
1875. Ritenna: scambio di auto, soprattutto in campo agricolo; io oggi lavoro per te tu domani lavori per me
1876. Ritrattu: ritratto, fotografia
1877. Rittu: detto
1878. Riunu: digiuno
1879. Rivaca’: versare
1880. Riviazzi: eritema da calore, se si sta troppo vicino al fuoco “si fannu li riviazzi”
1881. Riviazzu: uccello, pettirosso
1882. Rivignà: vendemmiare
1883. Rivota: devota
1884. Rizza: rete
1885. Rizzola: peritoneo
1886. Rizzu: riccio
1887. Ro/ron: titolo di don
1888. Robba: roba, averi
1889. Rocca: bastone con punta a forma sferica su cui si avvolgeva il lino per arroccarlo, supporto per sostenere la fibra grezza di lana o lino in vista della filatura
1890. Rocchia: assembramento di persone o cose
1891. Ronna: donna
1892. Roppu: avverbio dopo
1893. Rormi: Dorme
1894. Rosamarina
1895. Rota: ruota, o anche dote
1896. Ruaspu: rospo, ma anche pasta di pane fritta in olio di oliva
1897. Ruatu: ruoto
1898. Rugna: rogna
1899. Rui: due
1900. Ruiroti: calesse
1901. Ruloggiu: orologio
1902. Ruluri: dolore/i
1903. Ruma’: domare, ma soprattutto lo scavare dei suini alla ricerca dei tuberi
1904. Rumata: terra rivoltata dal naso del cinghiale o calmare un animale
1905. Rumenti: fascina
1906. Ruminica
1907. Runatu: Donato
1908. Runga: roncola in punta di bastone
1909. Rungiddu: piccolo falcetto
1910. Rungidduzzu: una sorta di falciola o falce messoria utilizzata per tagliare gli steli delle piante erbacee, con manica lunga in legno e lama piccola curvata ad arco.
1911. Ruocciulu: mestolo di legno con testa rotonda che serviva ad agitare il latte inda lu caccavu per favorire la cagliata (foto)
1912. Ruppietta: fucile da caccia a due canne
1913. Ruppiriunu: merenda, spuntino
1914. Ruppiu: doppio
1915. Rupricà: interrare il ramo di una pianta per farlo radicare
1916. Rurci: dolce
1917. Ruruci: dodici
1918. Rusariu: rosario
1919. Rusca: piccolo frammento o granello di polvere in un occhio
1920. Rusica’: rosicare
1921. Rusicarieddu: croccante
1922. Russu: rosso
1923. Rutella: piccola ruota dell’ingranaggio
1924. Rutiaddu: gioco. fondo del secchio di ferro che si faceva ruotare con l’ausilio di un gancio di ferro
1925. Ruticieddu: ruoto piccolo
1926. Ruvaredda: rovere
1927. Ruvinnuli: semi di vari ortaggi quali zucca, cetriolo, zucchine
1928. Ruzzini: ruggire
1929. Ruzzulà: mescolare, oppure agitare
S
1930. Sabbatu: sabato
1931. Sacca: tasca
1932. Saccenti: sapiente ma soprattunto supponente
1933. Sacchetta: tasca piccola
1934. Sacciu: sapere
1935. Saccu: sacco
1936. Saccuni: grosso sacco a mo’ di materasso che veniva riempito con la parte esterna della pannocchia essiccata
1937. Sacrestia: sagrestia
1938. Sacristanu: sagrestano
1939. Sagli: sali
1940. Sagliescinni: travetto che fissa l’anta della porta
1941. Sagliuta: salita
1942. Saitta: veloce
1943. Sala: condire col sale, salare es. “è salatu lu casu?”
1944. Salicerta vilinusa: geco
1945. Salicerta: lucertola
1946. Salici: salice
1947. Salitu: salato
1948. Sanatu: castrato
1949. Sandandoniu: persona importante
1950. Sangiuanni: compare
1951. Sangu: sangue
1952. Sangunacciu: sangue di maiale cotto con latte, cacao, zucchero, biscotti secchi e altri aromi
1953. Sani: interi
1954. Sanizza/Sanizzi: di terra arida ed incolta
1955. Santupirainu: persona diabolica/irrequieta
1956. Sapra: Sapri
1957. Sapunetta: saponetta
1958. Sapuni: sapone
1959. Sapuritu: saporito ma anche di persona pimpante
1960. Saputu: saccente
1961. Saraca: sarda sotto sale o anche in modo dispregiativo scarafaggio
1962. Saramiantu: tralcio
1963. Sargenti/sargendi: sergente, ma anche morsa da falegname
1964. Sarivaticu: selvatico
1965. Sartania: padella
1966. Sauzicchiu: salsiccia
1967. Sbatti: sbattere
1968. Sbinda’: perdere la pressione, avere perdite
1969. Sbria’: sbrigare le faccende ma anche muoversi, fare in fretta
1970. Sbutta’: tracimare
1971. Scacazza’: smerdare
1972. Scaliescinni: saliscendi, travetto che bloccava la parte fissa della porta all’uscio
1973. scampa: spiove
1974. scampà: spiovere
1975. Scanà: fare le forme del pane dalla pasta lievitata
1976. Scanaglia’: calcolare in modo approssimativo la misura ma anche conoscere le abitudini delle persone
1977. Scanda’/scaura’: sbollentare ma anche sobbalzare dallo spavento
1978. Scangianisi: persona che cambia spesso opinione
1979. Scannà: sgozzare, “scannà lu puarcu” sgozzare il maiale
1980. Scannapuarcu: coltello appuntito ed affilato con cui gli esperti scannavano il maiale
1981. Scanniaddu: scannetto
1982. Scannu: scranno
1983. Scanzia: appendi pentole e coperchi
1984. Scapici: scapece, piatto a base di verdure (generalmente zucchine o melanzane) fritte e condite con aceto, menta, pangrattato, olio e sale
1985. Scapizza’: cadere
1986. scappà: scappare, correre
1987. Scapucchia’: liberare la “capocchia” detto anche dell’organo sessuale maschile, liberare dal prepuzio
1988. Scapuzzulatu: caduto
1989. Scara’: togliere i pidocchi utilizzando l’apposto pettine chiamato “scaraturu”
1990. Scaraturu: pettine stretto per spidocchiarsi. (foto)
1991. Scarda’: togliere pezzi di vernice
1992. Scarfa’: riscaldare una pietanza già preparata in precedenza o il giorno prima
1993. Scarfalliattu: recipiente per lo più di rame che conteneva Carboni ardenti e si usava per scaldare il letto prima di andare a dormire
1994. Scarogna: sfortuna
1995. Scarparu: calzolaio
1996. Scarpiaddu: scalpello
1997. Scarpisà: calpestare con i piedi, pigiare l’uva a piedi nudi
1998. Scarpuni: scarponi, sandalo di gomma con tacco scoperto, calzare
1999. Scarti frusci e pigli primera: modo di dire, quando prima si fa una cosa poco consona poi se ne fa un’altra che viene ritenuta peggiore della prima
2000. Scarutu: scaduto
2001. Scarza: scarsa
2002. Scasalinatu: diroccato
2003. Scasciatu: rotto, scassato
2004. Scasciuni: cosa vecchia
2005. Scassambriellu: rompiscatole
2006. Scataruzza’: cadere rovinosamente danneggiandosi la testa, “la catarozza”
2007. Scattula: papavero
2008. Scattungieddu: piccola zuppiera
2009. Scauzà: detto della vite, zappare il terreno intorno alla vite per togliere le radici superficiali
2010. Scauzacani: scalzacane, persona misera
2011. Scauzu: scalzo
2012. Scfrji/scfrittulia’: soffriggere
2013. Scherda: scheggia, pezzetto
2014. Schianà: appianare
2015. Schiazzu: spiazzo, piazzale
2016. Schinu: schiena
2017. Schirda’: scheggiare
2018. Schiuva’: schiodare
2019. Sci’: uscire
2020. Sciabbana: donna trasandata, pecora vecchia
2021. Sciacquagli: orecchini con pendente
2022. Sciacquaglini: orecchini
2023. Sciacquatura: acqua che risulta dallo sciacquare i piatti
2024. Scialappa/sciapitu: acquoso, insipido, sciacquato
2025. Sciallu: scialle
2026. Sciambagnuni: sciampagnone
2027. Sciammerica: rapporto sessuale
2028. Sciamuzzu: far calare la testa sott’acqua
2029. Scianga’: strappare
2030. Sciangatu: strappato, divaricato o anche offeso (in termini motori)
2031. Sciapitu: insipido
2032. Sciarrà: litigare o anche ammonire
2033. Sciarru: litigio
2034. Sciavindrà: sventrare
2035. Sciccupeppu: Francesco Giuseppe imperatore d’Austria
2036. Scidda: ala
2037. Sciffunna’: disperdere in un luogo remoto
2038. Scigna: scimmia
2039. Sciliebbricu: scervellamento
2040. Scimenzi: scemenze
2041. Scimminatu: trasandato, persona poco curata
2042. Scinni: scendere
2043. Scinni: scendi
2044. Scio’: intercalare utilizzata nei confronti delle galline per fare allontanare
2045. Scioddula:
2046. Sciogli: sciogliere
2047. Sciorta: diarrea. Destino poco gradevole (mamma chi sciorta o chi mala sciorta)
2048. Scippà: detto dell’erba, eradicare
2049. Scippu: segno, firma o sigla
2050. Scirivicuni: schiaffo violento (dato cu li sindimianti)
2051. Scirpuni: grossa zolla di terra
2052. Scirpuniatu: zappata profonda (si faceva con bidente o uangiu)
2053. Scirrottu: attrezzo di legno usato per battere il grano e farne staccare i semi, costituito da due parti di legno (un manico e un battente uniti con una corda)
2054. Sciruppu: sciroppo
2055. scisu: sceso
2056. Scitti: intercalare utilizzata nei confronti dei gatti per farli allontanare
2057. Sciuglià: scivolare
2058. Sciuogli: sciogliere
2059. Sciuscella: carrubo
2060. Scìuti/scigliuti: scelti
2061. Sciùti: usciti
2062. Scocca: pannocchia
2063. Scola: scuola
2064. Scommotu/scommitu: scomodo
2065. Scorza: corteccia
2066. Scracata: gallina che non fa più uova
2067. Scrianzata: senza creanza
2068. Scrima: la riga dei capelli
2069. Scriscita’: pasta che lievita troppo
2070. Scriscitatu: si dice quando l’impasto del pane è lievitato troppo quindi non può essere più infornato ma va rimpastato e rifatto lievitare
2071. Scuarzu: cassetta per le api
2072. Scuattu: scotto
2073. Scuccia’: scocciare
2074. Scugnà:
2075. Scuiattulu: scoiattolo
2076. Scula’: scolare
2077. Scummunica’: scomunicare
2078. Scummunica: sfortuna, sfiga, ma anche scomunica
2079. Scummunicatu: scomunicato
2080. Scunda’: scontare
2081. Scunzica’: guastare, sconciare
2082. Scuoppu: schiaffo sonante
2083. Scuornu: vergogna (usato da pochi)
2084. Scupa: scopa
2085. Scuppetta: fucile
2086. Scuppittata: scoppio di fucile
2087. Scuppittià: scoppiettare, es. li vruocculi scuppittiati
2088. Scuppula’: togliere il coperchio
2089. Scurcià: scuoiare
2090. Scurda’: dimenticare
2091. Scurza’: togliere la buccia
2092. Scustumatu: maleducato, scostumato
2093. Scutula’: scuotere
2094. Scuzzula’: liberare dal baccello gli ortaggi
2095. Sdinga’: sensazione sgradevole, di fastidio; solitamente si riverisce all’abuso di dolciumi o al forte senso dolce di una pietanza
2096. Sdirrina’: stancarsi a tal punto da avere male ai reni, fiaccare, far perdere le forze
2097. Sdirrupà: mandare in rovina, letteralmente cadere nel dirupo, massacrare di botte o quando qualcosa ti distrugge fisicamente come ad esempio un lavoro pesante
2098. Sdrangala’: dalla voce del verbo “sdrangalare” ovvero stendersi per rilassarsi
2099. Secuta: il rincorrere la selvaggina da parte dei cani
2100. Seggia: sedia
2101. Sei: sei
2102. Sembi: sempre
2103. Sendi. sentire
2104. Senzu: senso, nausea, schifo
2105. Serra: sega
2106. Sestu: sesto
2107. Setti petri: gioco (si specifica in seguito)
2108. Setti: sette
2109. Settimu: settimo
2110. Sfardella: oggetto di dimensioni particolarmente grandi
2111. Sfasulatu: senza fagioli, senza soldi
2112. Sfizia’: divertirsi, sfiziarsi
2113. Sfriculia’: provocare, sfegare
2114. Sfridda’: calare di peso
2115. Sfriddu: calo di peso
2116. Sfunna’: sfondare
2117. Sfunnu: senza fondo
2118. Sfuogli: dolce fritto di forma rettangolare preparato soprattutto durante il periodo di carnevale, ricordano vagamente le chiacchiere ma non sono la stessa cosa
2119. Sgarrupa’: demolire, distruggere
2120. Sgravirà: partorire
2121. Sguallara’: allargare a dismisura
2122. Sguìngiu: traverso; ri sguingiu: di traverso
2123. Siarpu niuru: serpente nero, biacco
2124. Sibbenga: almeno, per lo meno, quanto meno
2125. Sicaretti: sigarette
2126. Sicchiettu: secchio
2127. Siccita: siccità
2128. Sicilisi: sicilese
2129. Sicundu: secondo (numero cardinale ma anche riferito all’unità del tempo)
2130. Sicutà: allontanare un animale con grida e schiamazzi, percuotendolo con un bastone o invitandolo a gran voce, inseguire, del segugio con la selvaggina ma anche dell’atto di allontanare una bestia es sicutà lu cani
2131. Sierru: sommità di collina
2132. Signa’: segnare
2133. Silici: pavimentazione a pietra
2134. Silicuni: salice
2135. Simana: settimana
2136. Simendi/simenti: semente questa dovrebbe già esserci
2137. Simminà: seminare
2138. Sindenzi
2139. Singa: fessura, taglio, squarcio
2140. Singa’: provocare una crepa; es “lu terremotu ha fattu singà lu muru” ita: il terremoto ha provocato una crepa nel muro
2141. Singatu: scheggiato
2142. Singhiuzzu: singhiozzo
2143. Singiru: limpido
2144. Sinnicu: sindaco
2145. Sino’: altrimenti
2146. Sintenza: …
2147. Sipali: zona inaccessibile perché ricoperta di rovi
2148. Sipurcru: sepolcro
2149. Sira: sera
2150. Sirici: sedici
2151. Sirrottu: sega per potare
2152. Sita: seta ma anche setaccio cernifarina
2153. Sittembri: settembre
2154. Sivu: grasso di pecora che serviva per lucidare gli scarponi o ammorbidire le cinghie
2155. Smicciare: spiare
2156. Smilà: togliere il miele dai favi
2157. Sminzà: dimezzare, es “smenza lu saccu” togli metà del contenuto del sacco
2158. Smitti: smettere
2159. Socrita: suocera
2160. Sola: suola
2161. Soldu: soldo, 20 soldi facevano 1 lira 1936 lire fanno un euro. 38720 soldi per un euro. Con due soldi si comprava un malivizzo
2162. Soliti: soldi
2163. Sori: sorella
2164. Soru: calmo, fermo; es “statti soru”
2165. Sovrappostu: fucile da caccia a canne sovrapposte
2166. Spaari: asparagi
2167. Spaccatella: olive disossate con l’utilizzo di una pietra e curate in salamoia
2168. Spaccazza: fessura, crepa ma anche spacco della gonna
2169. Spaccuni: spaccone
2170. Spadda: spalla
2171. Spagnuletta: piccolo tocchetto di filo
2172. Spampana’: diramare i pampini
2173. Spanfica’: struggersi
2174. Spanni: appendere per asciugare Spannu li panni
2175. Spanza’: abbuffare, mangiare tanto da provocare un evidente rigonfiamento dello stomaco e della pancia
2176. Spanzatu: abbuffato; es “uarda a chiddu comi s’è spanzatu” ita: guarda quello come si è abbuffato, quanto ha mangiato
2177. Spaparacchia’: assumere una posizione comoda
2178. Spaparanza’: stato di estremo relax che ti porta ad assumere una posizione per nulla composta; es “m’aggiu spaparanzatu ngoppa lu divanu” ita: mi sono buttato sul divano a rilassarmi ed ho assunto una posizione poco composta
2179. Spara: cencio, spesso si usava avvolto su se stesso da porre in testa per trasportare pesi
2180. Sparà: sparare
2181. Sparagna’: risparmiare
2182. Sparagnu: risparmio
2183. Sparatrappa: cerotto
2184. Spartagliuni: pipistrello
2185. Sparti: dividere
2186. Sparu: sparo
2187. Spatria’: espatriare
2188. Spau: spago
2189. Specchiu: specchio
2190. Spenni: spendere, “Spenni e spanni” modo di dire, quando qualcuno spende tanti soldi in maniera “leggere”, senza farsi problemi
2191. Spicà: fase dei vegetali che vede il formarsi dell’infiorescenza
2192. Spicaddossa: lavanda
2193. Spicci: spiccioli
2194. spiccià: spicciare
2195. Spichi: pannocchie
2196. Spiculu: spigolo
2197. Spilà: sturare
2198. Spilapippi: di persona altissima e magrissima
2199. Spiligra’: togliere i tralci in eccesso e le foglie della vigna per soleggiare l’uva
2200. Spingula: spilla
2201. Spini: spine
2202. Spinzola: termine utilizzato per indicare la cipolla fresca
2203. Spiritu: alcool
2204. Spissu: spesso questa dovrebbe già esserci
2205. Spisu: speso, aggiu spisu
2206. Spitali: ospedale
2207. Spitrazza’: rompere/spezzare frazionando in modo disordinato
2208. Spitu: spiedo per arrostire la carne
2209. Spiziali: farmacista
2210. Spogli: la parte esterna della pannocchia essiccata, venivano usate sia per fare “lu saccuni” sia per arrotolare le sigarette.
2211. Sporta:
2212. Spranza: speranza
2213. Spredda:
2214. Spruviari: sparviero
2215. Spuarculu: piccolo legno che si usava per accendere il fuoco ed “piglia nu paru ri spuarculi pi appiccià”
2216. Spunza’: bagnare eccessivamente
2217. Spunzatu: inzuppato d’acqua
2218. Spurtà: giocare es “sporta nu pocu lu zuariu”
2219. Spusaliziu: matrimonio
2220. Sputà: sputare, “Nu sputa’ a l’ariu ca mbacci ti veni” lett. non sputare in aria che ti cade in faccia tresf. non meravigliarti di niente
2221. Squitatu: senza preoccupazioni
2222. Sta’: stare/sta “Sta’ a’ lu ffriscu” modo di dire, quando si passa del tempo all’aperto a rilassarsi
2223. Stacca: dal fisico grande ed equilibrato, detto soprattutto di donne
2224. Stadda: stalla
2225. Stagiuni: estate
2226. Staglià: dividere
2227. Stagliafuocu: tagliafuoco
2228. Stagna’: dello stagnino che ripara un oggetto con lo stagno ma anche dell’acqua che ristagna
2229. Stagninu: artigiano che lavorava lo stagno
2230. Stannardu: uomo di grosse dimensioni
2231. Stantivu: stantio, vecchio
2232. Staru: staio, 10 litri
2233. Stasira: stasera
2234. Statera: pesa ad un solo piatto
2235. Statti: stai, “Statti cittu” fai silenzio, stai muto
2236. Stau: sto
2237. Stedda: tavola in legno da solaio
2238. Stenni: stendere questa dovrebbe già esserci
2239. Stennu: stendere
2240. Stiari: locale a piano terra adibito a deposito di attrezzi o legna e a ricovero per animali da cortile
2241. Stiavuccu: tovagliolo, “Lu stiavuccu ca attacchi chiddu sciuogli”
2242. Stieri: locale a piano terra destinato agli animali domestici, al deposito della legna o di attrezzi
2243. Stilla: stella
2244. Stimpira’: versare acqua fino a fare abbassare la temperatura su una cosa
2245. Stindini: Intestini
2246. Stindinu: intestino
2247. Stipà: mettere da parte, conservare
2248. Stipettu: piccola credenza
2249. Stipiti: ciascuno dei due piedritti verticali che limitano il vano di una porta o di una finestra e sorreggono l’architrave
2250. Stipu: credenza, scaffale
2251. Stisu: stare distesi
2252. Stizza: goccia, ”si comi ala stizza rila caurara” sei insistente
2253. Stizzicà: piovigginare
2254. Stoppa: gioco di carte
2255. Stramani: fuori mano, lontano
2256. Strata: strada
2257. Stratella o Stradella: strada in terra battuta o strada bianca
2258. Strattu: Concentrato di pomodoro, passata cotta al sole
2259. Strazzuni
2260. Streuzu: strano
2261. Stricà: strigliare
2262. Striculà: Strofinare in modo disordinato (Es. “pimmarola sticulatà ngoppa na frisa” ITA: pomodoro strofinato su una fresella)
2263. Strimisci: la sensazione dell’avere i brividi accapponando la pelle a seguito di forte acidità gustativa o di “senso” rispetto ad un evento sgradevole (“lu limuni mi faci strimisci” ita: il limone mi fa venire i brividi e accapponare la pelle)
2264. Stringi: stringere
2265. Stringitura: secondo vino che esce dalla pressatura delle vinacce
2266. Strinna: strenna
2267. Strippa: riferito alla capra che non ha fatto figli o che ha finito il latte. “la crapa è strippata”
2268. Strippata: capra che ha perso il latte
2269. Strippuni: gambo delle verdure o delle piante della macchia mediterranea
2270. Striscia’: strisciare
2271. Strittula: piccola e angusta via di paese, strettoia/vicolo
2272. Strozzulà: sbrigare
2273. Strulica’: parlare continuamente, parlare utilizzando un tono di voce alto
2274. Strumiendu: atto notarile, documento atto a certificare il possesso di un immobile
2275. Strummulu: trottola
2276. Struppia’: storpiare
2277. Struppiatu: storpio
2278. Struscia’: strusciare
2279. Strusciu: gioco, si faceva con le figurine panini, da un rialzo a turno i due consententi facevano scivolare le figurine a terra e vinceva colui che faceva sovrapporre anche di poco la figurina lanciata ad un’altra precedentemente lanciata.
2280. Struzzulà: sbrigarsi, compiere un lavoro velocemente, soprattutto dei lavori di casa
2281. Stuartu: storto
2282. Stucchiu: Stoppia
2283. Stummaca’: stomacare, nauseare, stufare
2284. Stummatinu: stamattina
2285. Stunare: stonare
2286. Stunatu: stonato
2287. Stuortu: storto, es “m’è giutu stuortu” ita: mi è andato di traverso
2288. Stuozzu/ Stozza: Pezzo
2289. Stuppiaddu: unità di misura per le olive
2290. Stuppinu: stoppino
2291. Stuppusu: asciutto, stopposo
2292. Sturnu: storno
2293. Su: prima persona singolare indicativo presente verbo essere indicatuvo presente su si è simu siti su passato prossimo su statu si statu è statu nui simu stati siti stati su stati imperfetto era iari era eramu ierivi eranu passato remoto fui fusti fu furimu fusti furunu congiuntivo presente fussi fussi fussi fussimu fussi fussiru congiuntivo passato fussi statu fussti statu fussi statu fussimu stati fussivi stati fussiru stati participio statu
2294. Suannu: Sonno
2295. Suarivu pilusu: sorbo
2296. Suarivu: corbezzolo
2297. Subbitu: subito
2298. Suca’: succhiare
2299. Succurri: soccorrere
2300. Suffrittu: soffritto
2301. Sufisticatu: sofisticato
2302. Sufisticu: sofista
2303. Suggettu: sottomesso oltre che soggetto
2304. Suggiziuni: soggezione
2305. Suglià: l’azione del maiale che si strofina nel fango
2306. Suli: sole
2307. Sulu: solo
2308. Sunà: suonare
2309. Sunagliera: trombetta, ma anche giochino per bambini piccoli che suona
2310. Sunagliu: campanello
2311. Sunna’: sognare
2312. Sunnambulu: sonnambulo
2313. Suogliu: zona in cui i cinghiali hanno scavato e trovato l’acqua in cui bevono e rilassano
2314. Suogru/Sogra: suocero/a (es. parole composte: “Sograma” ITA: mia suocera)
2315. Suonnu: sonno questa dovrebbe già esserci
2316. Suorvu: ciavardello o sorbo selvatico
2317. Supierchiu: superare il limite, che avanza, che straborda
2318. Suppa: zuppa
2319. Suppinna:
2320. Surà: sudare
2321. Suratu: sudato questa dovrebbe già esserci
2322. Surbettu: sorbetto
2323. Surchià
2324. Surcu: solco
2325. Surdatu: soldato
2326. Surgituri: sorgenti
2327. Surgu: sorgo
2328. Surici: topo
2329. Suricignu: detto di coniglio: a forma di topo, criceto
2330. Sursu: sorso
2331. Sururi: sudore
2332. Suspirà: sospirare
2333. Susta’: sostare
2334. Sustamendu: sostenimento
2335. Sutta e ngoppa: sotto sopra
2336. Sutta: sotto
2337. Suttacielu: soffitto
2338. Suttana: pioggerellina
2339. Suttanella: sottana
2340. Suttaniellu: sottana/camicia da notte
2341. Suttanu: sottoscala
T
2342. Tabaccaru: tabaccaio
2343. Tabbaccu: tabacco
2344. Tacchià: correre / andare veloci
2345. Taccuscedda: stecchetto di legno
2346. Tagliola: trappola
2347. Talamu: letto sontuoso
2348. Talaquali: uguale
2349. Tamarru: zotico
2350. Tannu: allora, in quel tempo
2351. Tapparu: legno da ardere di medie dimensioni
2352. Tardivu: detto di frutta tarda a maturare
2353. TAROCCIULA: strumento di canna con rotella scanalata che ruota con un perno, fatto roteare a mano
2354. Tascappani: tasca a tracolla in cui si porta il pane e companatico per il pranzo in campagna
2355. Tassa: recipiente in cui si versava l’olio raccolta dalla nassa, tassa, gabello
2356. Tastia’: tastare, palpeggiare questa dovrebbe già esserci
2357. Tata: padre
2358. Tatanonnu: nonno
2359. Tauru: toro
2360. Tavana: mosca cavallina, ma anche zanzara
2361. Tavulata: tavolata
2362. Tavuliaddu: piccolo tavolo o spianatoia per tirare la sfoglia della pasta
2363. Tavulieddu: spianatoia
2364. Tavuluni: tavola lunga
2365. Tavutu: bara
2366. Tazzulidda: tazzina
2367. Tecca’: intercalare utilizzato per richiamare i cani, spesso porgendogli del cibo; probabilmente può derivare dall’intenzione di invogliare (attraverso una ricompensa) l’animale ad avvicinarsi, quasi a voler dire “tieni ti do una cosa se vieni qui”
2368. Teccuti: tieni, ecco a te
2369. Teni: voce del verbo avere; al presente “iu tengu tu tiani iddu teni nui tinimu vuj tiniti loru teninu” all’imperfetto “iu tinia tu tinivi iddu tinia nui tiniemu vuj tiniviti loru tinienu”
2370. Terra: terra
2371. Terramotu: terremoto
2372. Terzu: terzo
2373. Testa: vaso di fiori
2374. Tianu: pentola più piccola per cucinare la salsa
2375. Tiddicà: solleticare
2376. Tiddicà: solleticare ma anche solleticarsi
2377. Tiella: teglia
2378. Tiembu: tempo, ma anche condizioni meteorologiche
2379. Tienivacili: supporto del “vacile” con portasapone sottostante e porta asciugamano (foto)
2380. Timba: tempa
2381. Tinaglia: tenaglia
2382. Tiniaddu: tino per il vino
2383. Tinieddu: piccolo tino
2384. Tintu/tindu: tinto, soprattutto quando ci si sporca di nero quando si tocca un pezzo di legno che non è bruciato completamente e si è spento
2385. Tinu: tino di legno per pigiare l’uva
2386. Tiraturu: cassetto
2387. Tirchiaria: tirchieria
2388. Tirchiu: tirchio
2389. Tirettu: cassetto
2390. Tiroru: Teodoro
2391. Tirzia’: scoprire lentamente una carta da gioco
2392. Tisicu: più che magro
2393. Tizzuni: pezzo di legno rimasto dopo che il fuoco si è spento, legno che sta bruciando da un lato
2394. Toccu: Infarto
2395. Tomutomu: piano piano
2396. Torna: ritorna
2397. Traccanu: pezzo di legno, di salsiccia etc
2398. Tracculedda: attrezzo di legno con battente per richiamare i fedeli alle funzioni nei giorni di silenzio pre-Pasquale
2399. Tralici: traliccio per elettrodotto
2400. Tramià: incerto non stabile
2401. Tramuta’: travasare
2402. Trappitaru: frantoiano
2403. Trappitieddu: torchio usato per pressare le vinacce
2404. Trappitu: frantoio
2405. Trappu: pezza, pezzo di stoffa vecchio, sporco, strappato
2406. Trarituru: traditore
2407. Trasi: entrare/entri/entra
2408. Trastina: borsa
2409. Travasà: travasare es “jari aggiu travasatu lu vinu”
2410. Travettu
2411. Traviersu: di traverso questa dovrebbe già esserci
2412. Travu: trave
2413. Tresa: teresa
2414. Tria: tre
2415. Tribbia’: trebbiare
2416. Trimà: tremare
2417. Trinciatu: tabacco semilavorato per sigarette
2418. Trippici: treppiedi per sostenere la pentola sul fuoco
2419. Trippitella: tripode di forma triangolare in ferro per appoggiare piccoli tegami (nota: diverso dal “trippici” che è di forma circolare e più grande)
2420. Tripulina: gallina con il collo senza piume
2421. Tririci: tredici
2422. Triscà: starnutire
2423. Trisina: Teresina
2424. Trissetti: tressette
2425. Tristi/u: triste
2426. Trizza: treccia
2427. Trona: tuonare
2428. Trotta: trota
2429. Trozzolabancuni
2430. Trutta’: trottare; viene utilizzato anche quando si vuole dire a qualcuno che deve fare una cosa subito o che deve andare spediti; es “si jutu adduvi a ziu? No.. E allura è truttà” ita: sei andato da zio? No.. E allora devi andarci subito, ti devi muovere
2431. Truva’: trovare
2432. Truvulu: torbido
2433. Truzzulà: bussare
2434. Tuanu: tuono
2435. Tuassicu: tossico
2436. Tubbettu: innesco da cartuccia
2437. Tubu: tubo
2438. Tuccà: toccare
2439. Tuculà: muovere avanti e indietro, su e giù, es “nu tuculà la capu”
2440. Tummulu: unità di misura (40 kg) o 2 minzetti o 8 stuppedda
2441. Tunnara: ampelodesmos mauritanicus
2442. Tunnu: tondo ma anche tonno
2443. Tuoccu: rotolo di tessuto
2444. Tuozzu: pezzo di pane
2445. Tuppu: modo di portare i capelli delle donne, raccolti in uno chignon
2446. Turcinià: torcere
2447. Turdulumeu: individuo di basso comprendònio
2448. Turna’: tornare
2449. Turnà: Tornato
2450. Turraca: Torraca
2451. Turri: torre ma più ricorrentemente diminutivo di Torre Orsaia
2452. Turtura: uccello, tortora
2453. Turturella: tortorella
2454. Turzu: torsolo della mela o la parte dura dal cavolo
2455. Tusà: tosare, es “ama tusà li pecuri”
2456. Tussica’: tossire
2457. Tussicatu: colpo di tosse, tossito
2458. Tutumagliu: euforbia
2459. Tuzza’: cozzare
U
2460. Uaddara: ernia
2461. Uagliu: olio da olive
2462. Uagliuni: ragazzo
2463. Uai: guai
2464. Uaita’: piangere/lamentarsi
2465. Ualano: colui che conduceva i buoi nell’aratura
2466. Uandiera: vassoio
2467. Uangiu: zappa bidente
2468. Uappu: guappo
2469. Uarda’: guardare
2470. Uardà: vedere
2471. Uardapassaru: serpente
2472. Uarnimienti: finimenti per cavalli
2473. Uartu: orto
2474. Uassu purcaru
2475. Uassu: osso
2476. Uassupurcaru: coccige/coxale
2477. Uasta’: guastare
2478. Ubbria’: obbligare
2479. Uccia: goccia
2480. Uerra: Guerra anche gioco Uerra francisi: guerra francese, gioco (si specifica in seguito)
2481. Uffisu: offeso, con una disabilità
2482. Ugna: unghia
2483. Uliusu: goloso
2484. Ulivi: olivi
2485. Ulivitu: oliveto
2486. Unghia’: gonfiare
2487. Unghiatu: gonfiato
2488. Ungulu: baccello
2489. Ungulu: baccello
2490. Unnedda: gonna
2491. Unnici: undici
2492. Unu: uno
2493. Unucchiu: ginocchio
2494. Uocchi: occhi
2495. Uoriu: orzo
2496. Uortu: orto, giardino
2497. Uosimu: fiuto
2498. Uppicusu: persona con tosse e problemi respiratori
2499. Urdinati: funghi natalini
2500. Uricchia: orecchio
2501. Urlu: orlo
2502. Urucchini: orecchini
2503. Uscià: soffiare
2504. Usciarulu: utensile utilizzato per accendere il fuoco e/o ATTIZZA’ (dargli forza) soffiandoci dentro (foto)
2505. Usciulu/Usciulusu: moccolo/moccoloso
2506. Usulia: ascolta
2507. Usulià: ascoltare
2508. Utimu: ultimo
2509. Utria: lontra
2510. Uttavu: ottavo
2511. Uttubri: ottobre
2512. Uzzillu: cagnolino
2513. Uzzu: cagnolino
V
2514. Vabbuò: va bene
2515. Vacandi: vuoto
2516. Vaccarizzu: recinto per le mucche
2517. Vacili: bacinella
2518. Vaddi: valle
2519. Vadduni: corso d’acqua derivante da forti piogge, per cui presente solo in alcuni periodi dell’anno, vallone
2520. Valinduna: donna in gamba
2521. Vammaci: ovatta
2522. Vammana: ostetrica
2523. Vammara levatrice
2524. Vandisinu: grembiule
2525. Vanu: vano
2526. Varattuli: barattoli ma anche testicoli
2527. Varàttulu: barattolo
2528. Varca: barca
2529. Varchera: località marina
2530. Varcu: il punto del fiume guadabile, varco
2531. Varda: sella per cavallo
2532. Variva: barba
2533. Varivatu: barbuto
2534. Varliri: barile
2535. Varrichina: candeggina
2536. Varrili: barile
2537. Varru: sazio, pieno “su varru varru”
2538. Varu: varco
2539. Varùni: chiusura aggiuntiva di sicurezza per portoni
2540. Varva: mento
2541. Vasa’: baciare
2542. Vasata: baciata ma anche una moltitudine di baci
2543. Vasciu: basso
2544. Vasettu: piccolo vaso
2545. Vastassa:
2546. Vasu: bacio ma anche vaso
2547. Vattagliu: battaglio
2548. Vatti: battere
2549. Vattia’: battezzare
2550. Vau: verb irr da ire lat andare es “mi n’aggia j” me ne devo andare, “ su ghiutu” sono andato
2551. Vava: lava
2552. Vavu/a: Nonno/a
2553. Vavu: nonno ma anche impersonificazione del carnevale
2554. Vavuglia: bava
2555. Vecchia: anziana, pappa a base di farina e acqua
2556. Veni: viene
2557. Vermitu: vermut
2558. Verna: ontano
2559. Verru: suino da monta
2560. Vespa: ape “Vespa ammi longhi” ape dalle gambe lunghe
2561. Viabbasciu: giù per la via
2562. Viani: vieni
2563. Viantu: vento
2564. viaredda: via piccola di campagna
2565. Viarmu: lombrico
2566. Viarnu: inverno
2567. Viata: beato
2568. Vicchiarieddu: vecchietto
2569. Vicchignu: adulto che si comporta da bambino
2570. Vicinanzu: vicinato
2571. Vicivoci: leva che azione un torchio in frantoio
2572. Viddicara: la pancia nei pressi dell’ombelico
2573. Viddicu: ombelico
2574. Vidduvillutu: nascondino
2575. Viermu: verme
2576. Viernirí: venerdì
2577. Viernu: inverno
2578. Vigilia: vigilia
2579. Vilagna: vecchia pecora
2580. Vilanza: bilancia
2581. Vilanzuni: bilancia di grosse dimensioni
2582. Vilenu: veleno
2583. Viletta: copricapo per donna
2584. Villu Villutu: la conta a nascondino “Villu villutu cavallu pizzutu chi fila chi tessi …”
2585. Viluazzu: ovolo (fungo)
2586. Vina: vena
2587. Vini’: venire
2588. Vinni: vendere
2589. Vìnnulu: arcolaio, piantone girevole porta matassa per favorire il raggomitolamento del filato
2590. Vintata: folata di vento
2591. Vinti: venti
2592. Vintulja’: ventilare
2593. Vipara: vipera
2594. Vippita: bevuta
2595. Virali: canale di scolo di acque per irrigazione
2596. Virdi: verde
2597. Virdunera: una che va sempre in giro
2598. Viria: verga
2599. Viriedda: pezzo di legno sottile e flessibile che si conficcava nel terreno da un lato e dall’altro si rendeva e appoggiava all’archetto fissato attraverso nu spuorculu che si manteneva sull’esca (un’oliva) ri lu razzuolu.
2600. Virminusu: pieno di vermi
2601. Viruta: televisore
2602. Virza/virzu: cavolo verza
2603. Visciglia: piccola quercia
2604. Viscuattu: biscotto
2605. Viscuvu: vescovo
2606. Vispuni: calabrone
2607. Vita: vita ma anche pianta della vite oppure vite da fissaggio
2608. Vitiaddu: vitello
2609. Vivu: vivo ma anche bere
2610. Vizzi: veccia
2611. Voffa: buca nel terreno per mettere a dimora ortaggi
2612. Vogliu: voglio
2613. Vomiri: vomere
2614. Voria: borea, vento freddo che viene dal nord, a cui sicilì è spesso soggetto
2615. Vosciula: bolla
2616. Voscu: bosco
2617. Vota: volta, svolta, cambia direzione es “vota ca”, ma anche ansa del fiume
2618. Votacielu: capogiro
2619. Votamani: schiaffo inferto col dorso della mano
2620. Vrachetta: cerniera
2621. Vrascia: Brace
2622. Vrasciari: contenitore di brace per riscaldare gli ambienti
2623. Vrazzu: braccio
2624. Vricci: piccole pietre e anche gioco con le piccole pietre
2625. Vrinna: avena
2626. Vriogna: vergogna
2627. Vruocculi: broccoli, fig. capricci
2628. Vruognu: bernoccolo
2629. Vruscià: bruciare
2630. Vrusciatu: bruciato
2631. Vruvala: ferita
2632. Vruvulera: caldarroste
2633. Vruvuleru: richiamo per uccelli
2634. Vruvuleu: gufo
2635. Vuazzu: acerbo
2636. Vucca: bocca
2637. Vuccaperta: persona capace solo di parlare, che non sa mantenere un segreto
2638. Vuccularu: sottomento, del maiale guanciale
2639. Vuccuni: boccone
2640. Vuci: voce
2641. Vuddi: bollire
2642. Vummicà: vomitare
2643. Vuoj: buoi
2644. Vuommicu: vomito
2645. Vuozzu: bernoccolo
2646. Vurpi: volpe
2647. Vurraina: borragine
2648. Vutà: far tornare sui suoi passi un animale che si incamminava per il verso sbagliato
2649. Vutà: votare
2650. Vuttaru: cantina
2651. Vutti: botte per la conservazione del vino
2652. Vutu: restando in ambito religioso si tratta di una “promessa” fatta in cambio di una grazia
2653. Vuzzacchiu: es. ti si fattu cumi nu vuzzacchiu
Z
2654. Zaaglia
2655. Zaccanu: piccolo ricovero per animali o lembo di terra “senza uscita”
2656. Zagaglia: fettuccia, nastro, legaccio
2657. Zambanedda: zanzara
2658. Zandraglia:
2659. Zanganu: ??
2660. Zanghi: fango
2661. Zanzani: un’erba cipollina
2662. Zappà: Zappare
2663. Zapparieddu: motocoltivatore, trattore per andare in campagna
2664. Zianitu/a: tuo zio, tua zia
2665. Zicà: stringere “Mi zica” mi stringe
2666. Zicala: cicala
2667. Zicala: strumento fatto di canne che serviva a richiamare i fedeli alle funzioni il Venerdì Santo
2668. Zicca: zecca
2669. Ziccula: chiusura di legno per le porte
2670. Zicu: piccolo questa dovrebbe già esserci
2671. Ziculià:
2672. Zilatu: metafora per dire allegro, contento, soddisfatto.”tuttu zilatu” (cacatosi addosso con feci acquose/liquide) dalla felicità.
2673. Zilli: litigi
2674. Zillusu: litigioso, si dice di persone facili al litigio
2675. Zimarra: abito talare
2676. Zimmaru: becco
2677. Zinnià: fare l’occhiolino
2678. Zinzula: indumento di poco conto
2679. Zippa: zeppa
2680. Zippu ngulu: farfalla di piccole dimensioni di colore nero a pois bianche con la parte posteriore del corpo pronunciata
2681. Zippu: zeppa
2682. Zippula: ciambella
2683. Ziru: recipiente di latta per l’olio
2684. Zita/u: la fidanzata/o
2685. Zoria: ragazza
2686. Zuariu: ragazzo
2687. Zuca zuca: fiori gialli di campo dallo stelo acquoso; si era soliti raccoglierli e succhiare lo stelo, il sapore del succo è leggermente aspro
2688. Zucaredda: corda
2689. Zucariaddu: corda sottile
2690. Zuccaru: zucchero
2691. Zumba’: saltare
2692. Zumbagatta: capriola
2693. Zumbata: ballata
2694. Zummieddu: disordine
2695. Zumpà: saltare
2696. Zuocculu: zoccolo
2697. Zuppica’: zoppicare
2698. Zuriiaddu: bambino piccolo
2699. Zurru: scarabeo verde