Don Carmelo Orlando

di Giuseppe Viterale – kiddu ri mulinaru

In questi giorni ci ha lasciato Don Carmelo Orlando, rofranese garbato , con un’intelligenza non comune che abitava a Roma con la sua famiglia e non ha mai allentato i rapporti con le sue origini.

Nato nel 1940 , terzo di 4 fratelli , era figlio di Giuseppe che faceva il postino a Rofrano.

Dopo le scuole elementari andò a studiare in seminario, allora era normale andare a studiare dai religiosi anche se non si aveva alcuna intenzione di diventare sacerdote. Il giovane Carmelo ebbe la vocazione religiosa durante gli anni del liceo e decise di continuare gli studi teologici per diventare prete.

Il 29 Giugno del 1967 venne nominato sacerdote , in una grande cerimonia religiosa nella chiesa di San Nicola di Mira a Rofrano. Ricordo benissimo perché quel giorno feci la prima Comunione e Cresima.

Gli venne subito assegnata la parrocchia di Laurito per svolgere la funzione di sacerdote ed e’ proprio qui che dopo alcuni anni iniziarono i contrasti con le gerarchie ecclesiastiche. Don Carmelo era un prete amato dai suoi parrocchiani per la sua disponibilità ad aiutare tutti e per il suo spirito giovanile che lo portava ad avere un rapporto fraterno con i giovani locali e non da religioso bacchettone. Ricordo agli inizi degli anni 70, quando ancora vi erano poche auto, lui lasciava la sua macchina nella piazza di Laurito con le chiavi dentro ed i giovani la usavano per piccoli servizi.

Era un prete che non si limitava a dire messa e somministrare i sacramenti ma stava tra la gente anche al bar a fare una briscola e tressette.

Questo suo modo d’interpretare il Vangelo era quasi rivoluzionario a quei tempi.

A Laurito non si registravano donazioni di terreni e beni alla Chiesa da secoli. Con lui vi furono delle donazioni importanti da parte di qualche nobildonna locale che esplicito’ il desiderio di voler donare i suoi beni alla chiesa ma allo stesso tempo di voler lasciare all’uomo Carmelo Orlando qualche cosa. A questo punto, apriti cielo. La Curia di Vallo inizio’ una lotta legale spietata contro Don Carmelo e fu trasferito ad altra sede. Queste lunghe vicende legali ed accuse di ogni genere avrebbero debilitato chiunque ma Don Carmelo non si fece sottomettere e non perdette mai la sua religiosità e decise di lasciare il sacerdozio , crearsi una famiglia e si trasferì a Roma . Ottenuta la dispensa da sacerdote si sposò’ in chiesa ed ha vissuto la sua vita matrimoniale nell’insegnamento dei valori cristiani che ha poi trasferito a sua figlia Francesca.

Personalmente mi legano a Don Carmelo tanti ricordi rofranesi. Ogni volta che ci vedevamo era sempre con qualche libro di filosofia , politica or teologia e spesso ripeteva la parola : “Chiacchiarelle” per dire che qualcuno diceva fesserie. Era tale la sua cultura e conoscenza che a volte non riuscivo a seguirlo perché’ non ero preparato come lui ma mi affascinava ascoltarlo anche se a volte no capivo.

Molti anni fa lo misi in contatto con un religioso che avevo conosciuto a New York il quale era il braccio destro del Nunzio Apostolico del Vaticano all’ONU, questo fu richiamato in Vaticano ed incontro’ Don Carmelo. Il mio amico mi chiamo’ dicendo che era rimasto molto impressionato da Don Carmelo per il suo spessore intellettuale ed integrità religiosa ma a suo avviso non era adatto all’ambiente vaticano fatto d’intrighi e congiure di ogni tipo.

Negli anni mi son reso conto che se le gerarchie ecclesiastiche avessero usate una piccola percentuale d’intransigenza usata contro Don Carmelo, per condannare e combattere gli abusi dei preti contro i bambini , saremmo tutti più felici.

R.I.P. Don Carmelo

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