di Giuseppe Viterale – kiddu ri mulinaru
Come avete notato a me piace scrivere e ricordare rofranesi che ho conosciuto e frequentato nella mia gioventù trascorsa a Rofrano. Tutte queste persone hanno lasciato in me un insegnamento di vita che hanno forgiato la mia personalità e comportamento di vita. Pur avendo una vita abbastanza impegnativa, riesco ancora a trovare il tempo per queste cose che inserirò in un libro che pubblicherò nel prossimo anno.
Ambruosi Antonio detto “u russu”, che ci ha lasciato qualche anno fa, e’ stato il mio compagno di banco alle scuole medie. Era 2 anni prima di me, ma allora si bocciava facilmente alle elementari per le numerose assenze perché nella Rofrano agricola di allora anche i bambini erano necessari ai lavori dei campi. Conoscendolo da bambino ho visto tutta la sua evoluzione da ragazzo sveglio e sognatore ad adulto quasi rassegnato alla vita quotidiana di paese. Un ragazzo che non studiava molto ma aveva una capacità’ di apprendimento in classe fuori dall’ordinario. Le sue numerose assenze da scuola erano dovute anche alla sua debolezza nel non dire di no a qualche medico locale che lo usava per fargli muovere sabbia con la carriola , mentre costruiva fabbricati che non sarebbero stati mai abitati. Con tutto ciò’ a scuola prendeva dei buoni voti ed il mitico professore D’Amato, conoscendolo bene , lo interrogava sulle sue esperienze di lavoro svolte fuori la scuola. Ma Antonio eccelleva nei compiti in classe d’italiano, prendeva dei voti superiori ai miei ed allora cercai di capire quale era il suo segreto. Con piacevole sorpresa scoprii che in ogni tema inseriva una sua storia per rendere viva e interessante la scrittura. Ecco, come vedete il mio modo di scrivere e’ stato copiato dal mio compagno di banco “lu russu”. Finite le scuole medie andò per un anno al nord ed al ritorno parlava un Italiano perfetto senza l’accento del Sud. Forse quella sua debolezza e generosità non ha permesso che si esprimesse nella vita in tutte le sue potenzialità ma ha lasciato in molti di noi dei buoni ricordi e qualche suo sogno ancora è vivo in un suo vecchio compagno di banco.